High For Free – Il nuovo singolo di Be Klaire

Il giovane artista continua a produrre singoli dal forte impatto emotivo

High For Free” è nato da un riff sul pianoforte che l’artista aveva in mente da tempo. È stato completato quando “Train of Silence” fu registrata. Il brano ha un senso molto metaforico e con un suono diverso dagli altri brani, sottolineandone l’importanza. L’espressiva voce di Be Klaire dona a questa intensa ed intima ballad una verve d’altri tempi mantenendo originalità e profonda passione. Una canzone dal forte impatto emotivo che conferma una maturità compositiva ed espressiva già ampiamente notata dall’ascolto dei singoli precedenti del giovane artista.

Be Klaire” ha 16 anni e si diverte raccontando le sue “avventure” attraverso le canzoni. Il primo capitolo del suo percorso artistico è “People’s Eyes”, pubblicato nel dicembre 2020, continuando con “Free Me Now” nel luglio 2021 e “Train of Silence” nell’agosto 2022 e attualmente in promozione nazionale con il nuovo singolo “High For Free” distribuito sui principali Digital Store e nelle radio italiane. I suoi gusti musicali spaziano da Lady Gaga, passando per Lana Del Rey fino ad arrivare a Marilyn Manson, portandolo così a sperimentare più suoni possibili. Be Klaire ha molti progetti futuri e vi invita a seguirlo sui suoi canali social e nelle sue performance live per scoprirli.

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Giovanni Sarpietro – “Se qualcuno ci sente poi”

Il nuovo progetto del cantautore umbro-siculo

Un brano in cui coesistono passato e presente, sonorità acustiche e digitali e la dolce malinconia dell’autunno. Una canzone nata l’autunno di circa un anno fa che racconta proprio di un autunno. Settimane fredde, fatte di viaggi a Londra, di foto con gli occhi chiusi, di sbronze, di cancelli scavalcati e di lontananza, orgoglio e incomprensioni. Un rapporto irrequieto che lascia progressivamente posto ad una complicità autentica e a quella intimità che solo una coppia può vivere. «E se qualcuno ci sente poi?»

Gli archi scaldano le atmosfere autunnali, cercando di conciliare le diverse anime sonore del cantautorato italiano.

«SE QUALCUNO CI SENTE POI è il primo singolo di un progetto più ampio che culminerà con l’uscita di un disco “troppo” romantico. Le sonorità del progetto sono il frutto di un matrimonio, a volte turbolento, tra suoni acustici e digitali, tra legno e plastica, tra modernità e tradizione, cercando un equilibrio che ha accompagnato la stesura di questo album e la mia stessa formazione musicale dal conservatorio ai club, dai violini alla stratocaster.» Giovanni Sarpietro

Giovanni Sarpietro vive a Perugia ed ha origini umbro-sicule. Classe 1990, viene da una formazione classica, frequenta in giovane età il Conservatorio Morlacchi di Perugia, per poi dedicarsi agli ambiti musicali più disparati. Collabora con la compagnia “Arebur” di Liv Ferracchiati per la composizione e arrangiamento di musiche per il teatro e partecipa alla realizzazione di opere musicali appartenenti a diversi generi (Rock Brigade, Decostruttori Postmodernisti). Nel 2018, dopo aver vissuto in Inghilterra, vive una fase di forte esterofilia e inaugura il progetto elettro-pop “In Wave”, con il quale ha all’attivo un omonimo LP (In Wave, 2022), registrato a Torino presso il Punto V di Luca Vicini. Nel 2020, durante il periodo di lockdown, inizia a collezionare i testi e i brani che formeranno poi il cuore della sua produzione cantautoriale. Cominciano quindi a delinearsi i margini di un prodotto artistico di cui fa parte “SE QUALCUNO CI SENTE POI”, primo singolo del nuovo album.

La produzione del brano e del disco è stata seguita da Salvatore Addeo presso gli Aemme Recording Studios.

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Aria – “A Christmas Letter”

Il nuovo progetto del producer e compositore Mariano Schiavolini

Un brano corale, dedicato al Natale, alla pace e alle donne, ispirato alle sonorità della Motown. “Christmas letter” è una canzone di Natale, un’invocazione alla pace, all’armonia e allo stare insieme, ma è anche soprattutto un brano dedicato alle donne e ai loro figli.

«Sono moltissime le donne che per motivi differenti si trovano lontane da casa e sono obbligate a rinunciare alla famiglia in un giorno così importante. Penso in particolare a tutte le donne che vivono condizioni di difficoltà, immerse nei conflitti e nel dolore che generano. Questa canzone è dedicata a loro.» Aria

Il testo, nato dalla penna dall’autrice e scrittrice di Cambridge Nicolette Turner,racconta di una mamma militare che è stata inviata in estremo oriente, presso un territorio di guerra, e scrive al proprio figlio promettendogli che farà tutto il possibile per essere presente a Natale e festeggiare insieme. A Christmas Letter, è una fusione tra musica soul e musica classica, con sonorità e arrangiamenti di ARIA che richiamano lo stile di George Gershwin.Lo sottolineano l’uso del clarinetto solista che accompagna la voce della cantante e gli archi armoniosamente dissonanti, tipici della musica atonale e nella musica sperimentale nei primi del 900.  

Il nuovo brano realizzato dal produttore e compositore polistrumentista è stato registrato in South Africa, nel famoso studio di registrazione Downtonw recording studios di Johannesburg, dove è stato girato anche il video. Una seconda parte della produzione è stata invece svolta al recording studios di Los Angeles da Jack Rouben, produttore di Gloria Gaynor, Aretha Franklin, Céline Dion, Earth, Wind & Fire. Alla registrazione del disco hanno preso parte la cantante afroamericana Sherita-o, The City of Prague Philharmonic con il violino solista della violinista Lucie Svehlova, oltre al coro macedone di voci bianche “Heruvimi” e un coro in lingua Zulù. Gli arrangiamenti orchestrali e l’orchestrazione sono stati realizzati da Aria.

Aria è ambientalista e animalista, attivo sostenitore di diverse associazioni, tra le quali Animals Asia Foundation impegnata a porre fine all’allevamento di orsi nelle “fattorie della bile” allevamenti intensivi di orsi tibetani, detti anche orsi della luna, dove tali animali vengono rinchiusi in gabbie strettissime per estrarne la bile, ingrediente utilizzato nella medicina tradizionale cinese. Nel 2013 Aria ha realizzato il sito www.ilvolodellaquila.it, un progetto multimediale che unisce musica e protezione dell’ambiente, in cui propone spezzoni di video sul regno animale accompagnati dalle sue musiche. Usandola come punto di partenza, Aria ha creato una prospettiva toccante e a volte stimolante sugli animali, e il pubblico assiste ai momenti più belli della natura e ai pericoli creati dall’uomo che la minacciano. Con oltre 1,5 milioni di visualizzazioni, il progetto ha riscosso un enorme successo nell’educare sulle questioni ambientali con il potere della musica. Aria è forse meglio conosciuto come membro fondatore della band prog-rock italiana originale Celeste (soprannominata “i King Crimson italiani”) ed ha una lunga e ricca storia in varie culture musicali. È un punto fermo del festival musicale di Sanremo, dove vive, ponendosi quale ponte tra il mondo della musica italiana e quella britannica. Il suo personale percorso musicale abbraccia la creazione della principale etichetta discografica rock italiana Dischi Noi (RCA Distribution), arrivando a collaborare con artisti del calibro di Kit Woolven (David Bowie, Thin Lizzy) e Nick Griffits (Pink Floyd, Roger Waters) e Daniel Boone (The Who, Kraftwerk), fino alla produzione di concerti su Rock at Midnight per Italia1 Tv.

Aria è il nome d’arte di Mariano Schiavolini. Il concept e lo pseudonimo del nome sono nati come omaggio agli elementi della natura che ci ispirano a vivere e creare in armonia con ciò che ci circonda. Una volta che si perde il contatto con la natura non si è più sé stessi. Questa connessione, questo legame, è ciò che spinge Aria a dare vita a produzioni che spesso traggono una profonda ispirazione dal mondo naturale. Gli inizi di Aria sono stati molto più con i piedi per terra. Figura chiave della scena rock progressiva italiana e membro fondatore dei celebri Celeste (alias The King Crimson of Italy), Aria ha affinato la sua arte nei generi più sperimentali, collaborando anche con innumerevoli artisti e produttori del suo tempo: Kit Woolven, Nick Griffiths, Pete Hinton, Guy Bidmead, Daniel Boone, Simon Fraser, Dennis Herman e Will Reid Dick, per citarne alcuni. Negli ultimi anni Aria è tornato all’ovile, inserendosi nell’industria musicale con la musica “contaminata”. Con profondi temi lirici come la difficile situazione dei rifugiati in tempo di guerra, la devastazione dell’ambiente e la tragica scomparsa della fauna selvatica del nostro pianeta, fonde argomenti importanti con un melange di elementi musicali, come il rock progressivo, il soul e orchestre dal vivo. Collaborazioni più recenti sono il risultato di un recente viaggio in Sud Africa, dove Aria ha avuto il piacere di registrare con i membri della band della compianta Miriam Makeba, con Thuthukani Cele (di Lucky Dube fama) e il famoso Soweto Gospel Choir.

Lo scorso 22 aprile è uscito sul mercato internazionale, a supporto dell’evento della Giornata della Terra, il brano The next life, facente parte del doppio singolo contenente Lady in white. The next life è una canzone dedicata all’ambiente e agli animali in estinzione, il cui testo è stato scritto dall’autrice e cantautrice di Los Angeles Britt Warner ed ospita l’interpretazione del giovane rapper e ambientalista americano Ray Reed, di Huston.

Etichetta: Assieme

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Lucio Matricardi – “Non torno a casa da tre giorni”

Il secondo album del cantautore marchigiano che si apre all’elettronica per raccontare mondi differenti

Undici tracce che descrivono altrettanti limbi esistenziali, mete improvvise di un viaggio senza destinazione che si compone di personaggi, frasi, situazioni che cambiano la visione di partenza. Il titolo del disco vuole evocare la sensazione di un viaggio appena cominciato. La nascita di quella leggera vertigine che si insinua nell’anima quando colui che parte inizia a perdere il senso dei propri confini, sia geografici che identitari. In questa piccola crepa iniziano ad entrare le luci e le ombre degli altri. Nuovi mondi che, per essere veramente assaporati e vissuti, necessitano di questa perdita di ego e di sé. È una sensazione di pulizia, occhi nuovi che vorremmo avere anche aprendo quotidianamente l’uscio di casa.

Oltre ad attraversare tanti piccoli personaggi il disco esce anche musicalmente dai soliti confini del suo autore. Infatti, dopo il primo disco totalmente acustico e praticamente suonato live in studio, qui subentra una regia sonora che affianca al mondo degli strumenti reali, immancabile espressione delle radici di Lucio Matricardi, i suoni dell’elettronica. Soffusa, sottintesa, ma a tratti determinante nel sound.

TRACK BY TRACK

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Artista poliedrico che unisce nella sua arte la composizione, il teatro e la letteratura. Lucio Matricardi è originario di Porto San Giorgio, in provincia di Fermo e inizia a studiare pianoforte all’età di 4 anni. Dopo un lungo periodo di immersione nella musica classica si perfeziona tra gli altri con i maestri: Daniele Di Bonaventura (Bandoneonista di Paolo Fresu), Ramberto Ciammarughi, Greg Burk, Paolo Di Sabatino (collaboratore di Fabio Concato e Mario Biondi). Frequenta i corsi del Saint Louise College di Roma con il maestro Pierpaolo Principato (Direttore della sezione pianoforte) e musica d’insieme con il maestro Giovanni Mazzarino. Frequenta i corsi di perfezionamento in jazz ed improvvisazione con Jeff Ballard e Larry Grenadier (Brad Meldhau Trio). Frequenta i corsi di pianoforte di Phil Markovitz  a Roma. (veterano della scena jazzistica internazionale). Partecipa ad un corso sul cantautorato con Riccardo Sinigallia (Tiro Mancino, Niccolò Fabi, Motta, Coez). Dal 2005 lavora come compositore per numerose produzioni teatrali e di cortometraggi. Nel 2013 realizza uno spettacolo, “Rimusicanze” in cui riscrive le musiche dei film muti “La Palla n.13” di Buster Keaton e “Charlot Boxer” di Charlie Chaplin. Nel 2008 è co-autore insieme all’attore e regista Mauro Macario di un Recital su Lèo Ferrè e Fabrizio De Andrè realizzato in numerosi teatri italiani. Nel 2014 partecipa come co-arrangiatore al disco di Antonio Felicioli “Flute Book 1” con lo storico sassofonista italiano Antonio Marangolo (Paolo Conte, Vinicio Capossela, Francesco Guccini). Nel 2016 esce il suo primo disco “Sogno Protetto”, un’opera cantautorale-musicale che ottiene un ottimo riscontro di critica e di vendita. Promuove il suo lavoro con più di cento concerti in tutte le maggiori piazze del centro Italia. Ha aperto i concerti di: George Moustaki, Jane Birkin, Juliette Greco, Susan Vega, Paolo Belli Big Band, Alex Britti, Dente, Di Martino, Giovanni Truppi e Mattew Lee. Nel 2019 inizia la collaborazione col regista Alessandro Negrini (Vincitore Golden Movie Award 2019, Malta International film festival 2019, Milano film Festival 2019, miglior regia al Palermo Sole Luna film festival 2019) che scrive e dirige il video della canzone “La Manna Dal Cielo”. Nel 2022 si esibisce in tour in varie piazze marchigiane (Fermo, Grottammare, Ortezzano, Belmonte) e al “Mugellini Festival” di Potenza Picena, prestigiosa rassegna dei più grandi musicisti classici attuali, con apertura ai compositori moderni. Il 18 novembre pubblica l’album “Non torno a casa da tre giorni”.

Etichetta: Udedi Musica & Cultura

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Mr. Joy – “Natale senza”

Il brano natalizio dell’artista milanese

La più classica delle melodie per consolare chi si sente solo. Questa canzone dedicata al Natale e alla sua atmosfera magica arriva dopo tanto tempo, esaudendo un desiderio che è sempre stato nel cassetto creativo di Mr. Joy. Conserva uno spirito molto leggero, com’è nello stile dell’autore milanese, che affida al testo il vero messaggio del brano: un pensiero a chi è più solo. Chi ha perso un amore, chi sente la nostalgia di qualcuno che non c’è più, o chi semplicemente è lontano da casa può riconoscersi in questo brano che cerca, nella riproposizione di un suono tradizionale, il ricordo di un Natale passato.

Mr. Joy – alias di Andrea Robicci – nasce a Milano nel 1970, da una famiglia di importanti gioiellieri. A 17 anni si inventa il mestiere di Pr e la sua “bigiata party” fa storia nella “Milano da bere”. Diventa un creativo che anima i locali più “in” di tutta Italia e inizia parallelamente la carriera di cantautore e produttore. Mr. Joy esordisce a Milano all’Osteria della Musica in una serata improvvisata, che gli regala una nuova consapevolezza. Suona e riempie piazze e collabora con il Maestro Massimo Luca, chitarrista e produttore di Lucio Battisti, Grignani, Minetti, Moro e molti altri, arrivando in finale all’Accademia di Sanremo durante la direzione artistica di Pippo Baudo. Pubblica due singoli, poi dopo il tour con Radio Italia, incide il brano “Vivere” prodotto con Gabriele Fersini, chitarrista di Laura Pausini, Biagio Antonacci ed Eros Ramazzotti. Il 2 settembre pubblica “Pinocchio” brano dedicato alle maschere che ognuno indossa ogni giorno.

Etichetta: G Records

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Rahimi – “C’est la vie”

Il singolo è il primo estratto dall’Ep “Esserci”

Un brano che parla di vita familiare, ricordi e lontananze difficili da accettare per un bambino. Tema cardine del brano è l’assenza della figura paterna.

«Il pezzo è scritto e cantato dal mio io bambino, che all’epoca vedeva suo padre una manciata di ore a settimana, se gli andava bene. Allora il mio tempo si divideva principalmente in due fasi: l’attesa che tornasse mio padre e il tempo che passavo insieme a lui e tutta la famiglia assieme. Questa traccia è il primo singolo dell’ep perché è la prima ferita che io ricordi nella mia vitaRahimi

“C’est la vie” si divide esattamente in due parti, quasi opposte, ma poi accomunate dal ritornello: la prima parte, solenne, trascinata, quasi con un’atmosfera sacrale, descrive in maniera dura e diretta il dolore dell’assenza mentre dalla seconda strofa l’atmosfera del pezzo cambia, andando a cristallizzare il momento in cui il padre torna in famiglia dopo la settimana di lavoro fuori città. L’entrata della batteria e l’utilizzo di un flow molto più scorrevole rendono tale parte del pezzo molto più veloce e fugace della prima, presagendo ciò che il ritornello andrà a far capire, ovvero che tutto questo è solo un sogno, che diventa realtà per pochi istanti.

Rahimi è un rapper e cantautore classe 1999, nato e cresciuto a Pescara (PE). Inizia ad approcciarsi alla scrittura dei pezzi rap all’età di 15 anni, pubblicando i primi singoli mixtape su YouTube all’età di 18 anni. Raggiunge una popolarità nazionale grazie alle battle freestyle rap guadagnandosi l’invito e la finale degli appuntamenti più importanti del settore.  Dopo le prime soddisfazioni nel freestyle arriva il lavoro sul primo Ep, intitolato “Esserci”, frutto di un lavoro di due anni nato dal sodalizio ancora vigente con il produttore Giorgio Casiraghi. L’Ep di 5 pezzi, la cui pubblicazione è prevista a dicembre, rappresenta i 5 momenti più significativi della ventennale esistenza dell’artista, con un tappeto sonoro epico ed innovativo se si considerano i canoni classici della produzione musicale urban attuale. Se nelle rime improvvisate Rahimi risulta essere un rapper violento, diretto, esplicito, spiritoso e simpatico, quando le rime si stampano sul foglio ecco che si mostra il lato più intimo e personale dell’artista, in cui parla della sua vita a cuore aperto, raccontando storie di fragilità, debolezza, ma anche di coraggio e rivalsa.

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Bambole di pezza feat. Jo Squillo – “Non sei sola”

Un brano contro la violenza con il patrocinio di CGIL Milano

Il rock per non lasciarsi andare alla paura e urlare la voglia di non sentirsi più “sbagliate”. È una collaborazione d’eccezione quella fra la rock band al femminile e l’energica Jo Squillo, unite per parlare con forza ed energia di violenza sulle donne.

“Non sei sola” nasce nel tentativo di cancellare la paura e la frustrazione di sentirsi colpevole e inadeguata, in una parola vittima.

La reazione a tutto questo è nelle chitarre a pieno volume, nella cassa intensa che batte incessante e nella voce che urla con quanta forza ha in petto.

I ricavati di questo progetto saranno devoluti all’associazione Wall of Dolls che si occupa di sostenere le donne vittime di violenze.

«È un brano che vuole esprimere il punto di vista di chi subisce una violenza, piccola o grande che sia, e della difficoltà di reagire e superarla». Bambole di pezza

«È fondamentale sostenere le donne che subiscono violenza in qualsiasi modo, e la musica è un mezzo molto potente per farlo». Jo Squillo

Le Bambole di pezza sono una nota rock punk band milanese con una formazione totalmente femminile. Hanno pubblicato i dischi” Crash Me” per Tube Record e “Strike” per Alternative Produzioni. Dopo qualche anno di silenzio sono tornate in attività con una formazione rinnovata e nel 2022 han pubblicato i singoli “Favole (mi hai rotto il caxxo)” e “Rumore”, cover del celebre brano di Raffaella Carrà. I videoclip dei loro singoli sono stati mandati in rotazione dai maggiori canali televisivi musicali italiani. Sono state ospiti di MTV, Rock TV, All Music, LA7.

Hanno partecipato alla serie televisiva L’ispettore Coliandro. Hanno all’attivo centinaia di concerti su tutto il territorio italiano, coinvolgendo il pubblico con la loro attitudine energica.

La band è sempre stata impegnata su tematiche legate al tema gender equality, contro il sessismo e la violenza, e per le pari opportunità.

JO SQUILLO

Jo Squillo è una cantautrice, conduttrice televisiva e attivista italiana.

Affermatasi in un primo momento come esponente della musica punk rock insieme alle Kandeggina Gang, si è progressivamente spostata verso la dance pop ottenendo un forte successo con il brano. Siamo donne, presentato al Festival di Sanremo 1991 insieme a Sabrina Salerno. Negli anni ’90 ha avviato una carriera anche nel mondo della televisione, conducendo o partecipando a vario titolo a numerose trasmissioni nel corso degli anni. Negli anni 2000 ha fondato un canale satellitare chiamato Class TV Moda. Fin dagli inizi della sua carriera è stata inoltre attivista per svariate tematiche, tra cui femminismo ed ecologismo. Sua è anche l’iniziativa “Wall of Dolls” – “Il Muro delle Bambole” contro il femminicidio. Si tratta di un’installazione permanente che riprende un’antica tradizione indiana per cui ogni volta che una donna subisce violenza, una bambola viene affissa sulla porta della sua casa. “Il Muro delle Bambole” oggi è anche a Roma, Genova, Venezia, Brescia, Trieste, Portogruaro ed in tantissime altre città italiane.

Le Bambole di pezza sono:

Cleo (Martina Ungarelli) – Voce

Morgana Blue – chitarra solista

Dani Piccirillo – chitarra ritmica e cori

Xina (Federica Rossi) – batteria e cori

Kaj (Caterina Dolci) – basso e cori

Etichetta: AAR Music / Universal

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Le Ipotesi – Il nuovo singolo “Shangai”

La band pugliese torna sulla scena italiana raccontando con la loro musica una notte insonne dai risvolti esistenziali

È un viaggio dentro sé stessi durante una notte insonne. Mentre la città dorme in un silenzio assordante e i pensieri si mischiano ai ricordi, i sogni alla realtà, ecco che emergono inesorabili le paure e le fragilità umane: il tempo che scorre, la paura di amare e di non essere amati, come se la notte mettesse a nudo le debolezze che di giorno siamo bravi a nascondere agli altri.

Ma al tempo dei social in cui mettiamo la nostra vita in vetrina e in cui ci sembra interessare solo il giudizio degli altri, basta una notte insonne per scendere da quella vetrina e immergerci in noi stessi, lasciare quel mondo che corre parallelo alla nostra vera personalità per sentirsi vuoti, soli e impauriti come un cane a Shangai.

La band “Le Ipotesi” nasce verso la fine del 2019 nella città di Foggia da un’idea di Marcello Milano, chitarrista reduce dall’esperienza decennale tra le fila degli Abbey Road (famosa tribute band dei Beatles riconosciuta come tribute ufficiale dell’associazione Beatlesiani d’Italia), con una partecipazione ad X Factor e centinaia di live. Si aggiungono in formazione: Antonio Pelullo, cantautore, pianista e principale compositore della band, con alle spalle esperienze in studio e una partecipazione ad Area Sanremo 2019; Pietro Di Taranto, bassista dallo stile solido, influenzato principalmente dalle band della British invasion; Carlo Guidone, chitarrista autodidatta dalle ottime qualità sia ritmiche che solistiche, anch’egli autore dei brani della band, si distingue per le spiccate qualità compositive; Luigi Tambascia, il più giovane della band, ma già affermato batterista della capitanata.

La band si basa sull’idea comune di produrre musica originale, in linea con le influenze di ciascun membro e soprattutto al passo con le nuove influenze radiofoniche.

Il debutto della band foggiana “Le Ipotesi” è nel 2020 con “Siediti Qui”, singolo della band scritto da Antonio Pelullo e accompagnato dal videoclip ufficiale diretto dal talentuoso giovane regista Davide Lupi. A dicembre 2020 esce in esclusiva per IFB,La Bestia”, disponibile sulle piattaforme digitali e che in poco meno di tre minuti di efficaci note catchy racconta con sensibilità attuale il difficile tema dell’isolamento inteso come solitudine interiore. Nel 2021 esce “Una Storia a tre”, brano intriso di fresco e moderno pop-rock che “rappresenta l’evoluzione della band dal punto di vista stilistico e compositivo, affrontando il tema di una storia complicata che suscita curiosità grazie ad un susseguirsi di emozioni inaspettate”. Ad aprile del 2022pubblicano “Odessa”,brano in cui la band foggiana si confronta con il dramma della guerra che sta sconvolgendo l’Europa con un video firmato da Nicky dell’Anno e la produzione, registrazione, mixing e mastering presso Croma Production Studio a cura di Feliciano Chiriaco.

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Jelo – “Ti va di farmi felice?”

Il nuovo singolo del giovane cantautore genovese

Un testo rap su una base pop rock per desiderare un po’ di ottimismo. Ti Va Di Farmi Felice?” è forse la traccia più originale del progetto musicale di Jelo, forte di un contrasto tra la parte strumentale rivolta al pop rock e la parte del testo interpretata con una matrice rap, soprattutto nelle strofe. Alla base l’ottimismo di chi ha capito che la sofferenza, pur avendo un ruolo nella vita non è tutto, ed un sorriso può generare felicità.

«La frase che più rappresenta il mio obiettivo personale è attribuita a John Lennon e dice: “A scuola mi chiesero cosa volessi fare da grande e risposi essere felice; mi dissero che non avevo capito l’esercizio e io risposi loro che non avevano capito la vita”». Jelo

Il pezzo anticipa l’uscita del nuovo Ep – “Sintesi” – del quale sono già stati pubblicati i singoli “Razionale” e “Per cosa tremi?”.

Jelo è una parte di Luca Hardonk, nato a Genova alla fine del 2002.

Inizia a scrivere durante l’adolescenza, in un periodo burrascoso e di abbandono scolastico e, seppur questa sorta di “insicurezza” lo accompagna ancora, ha imparato a conviverci ed a farne la propria forza. Cresce ascoltando il cantautorato italiano, il rock ed il pop, successivamente si avvicina al mondo trap e al rap, Ghali e Gemitaiz prima e Izi, Ernia e Madame, poi.

Etichetta: Koolbeat

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Castano Shock – “L’uomo sbagliato” Double Version

Il brano che meglio incarna la filosofia “Double one” dell’album eponimo da cui è estratto

Una nuova versione di una canzone nata classic rock e diventata essenziale, immediata e graffiante. “L’uomo sbagliato” è una canzone che nasce esattamente vent’anni fa, ma con un destino unico. Il brano, scritto per raccontare un amore combattuto, è nato nel periodo rock di Castano Shock ma la versione attuale, riarrangiata double one strizza l’occhio alla versione primordiale conferendo un suono granitico e “diverso” incentrato su essenzialità e immediatezza. L’essenzialità dello strumento e della filosofia su cui il cantautore genovese ha basato tutta la sua ultima produzione si costruisce su brani “snelli” ma non svuotati, caratterizzati da ritmi arricchiti da tocchi inaspettati tipici del jazz o della musica progressive.

Uno strumento double one, infatti, è uno strumento musicale che ha solo due corde, nello specifico due corde di MI accordate all’unisono.

Dicono di “Double One”

«Castano Shock, al secolo Max Bellia, ridisegna la sua musica e lo fa con una filosofia double one, il suono e la forma raggiungibili soltanto da due corde di chitarra. Come suona questo disco eponimo dunque “Double One”? Suona che non ha bisogno di altro…» Just Kids Magazine

«Visionario da un estremo, pop dall’altro. Rock su tutto. Che poi da una chitarra che ha solo due corde dovremmo attenderci un tessuto melodico assai scarno o quantomeno ripetitivo… e invece “Double One” non smette di tener teso il tiro lungo tutti gli 11 inediti che troviamo in tracklist.» Onde Indipendenti

«Un pop rock anni ’90 dal grande appeal alternative e underground che nasce sostanzialmente da riconfigurare tutto la scrittura dentro le due corde soltanto. E qui l’invito ad indagare meglio quanto mondo arriva dentro le righe di questo modo di pensare al suono e alla scrittura…» 100 Decibel

Castano Shock, alias Max Bellia, artista visionario genovese, ha all’attivo 6 dischi autoprodotti. Il settimo, intitolato Double One è uscito il 15 luglio 2022. Castano comincia a comporre musica inedita fin da giovane, negli anni ‘90. Per diversi anni suona cover, accantonando le sue produzioni inedite, ma nell’autunno del 2005, tornato in Italia dopo una lunga tournée in Sud America con la Stars band, insieme ad un suo amico d’infanzia fonda i Ginger Fashion, un progetto musicale in bilico tra la house/funky music e il blues. Qualche anno dopo i Ginger Fashion virano al rock elettronico, ponendo le basi per quello che diverrà il progetto cardine di Castano ovvero i Castano Shock. Il primo Ep del 2013 è in inglese – Under a shower of light – dall’impronta rock wave con sfumature elettroniche. Nel 2014 la band si scioglie e Castano decide di proseguire nella carriera solista autoproducendo il suo primo

disco: Demoni. Nel 2015 è l’anno di Paradossi Eterodossi, mentre nel 2016 pubblica Sono un alieno. Nel 2017 è la volta del disco Nato ancora seguito l’anno successivo da Soluzione. Nel 2020 è l’anno di Porno spam e del lavoro su un nuovo album in cui abbandona le sonorità esplorate finora. Il nuovo corso verte su una filosofia ideata da lui stesso: la “double one”. Lo strumento double one è uno strumento dalle sembianze di una chitarra, ma ha solo due corde uguali accordate all’unisono. Il disco, che prende il nome da questo nuovo strumento, ha dei testi che mantengono il piglio e la sagacia dei precedenti, sempre in bilico tra l’ironia e la riflessione, mentre gli arrangiamenti sono votati all’essenzialità, espressi dalla double one.

Etichetta: imusician

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