Si conclude il live tour del duo Cose di Famiglia

la serie di live che li ha visti protagonisti in giro per l’Italia


 Entusiasmante, divertente, fruttuoso. Sono gli aggettivi che il duo musicale “Cose di Famiglia”, formazione composta dai fratelli Giacomo e Mauro Da Ros, ha usato per descrivere la conclusione dell’ultimo live tour che li ha visti protagonisti in giro per l’Italia fino a metà Dicembre con otto tappe tra le regioni Veneto, Friuli, Marche, Umbria e Lazio.
Giacomo e Mauro hanno potuto riassaporare l’energia e la passione di trovarsi davanti ad un vero pubblico, nella dimensione live che è la loro quintessenza. Un’ora e mezza di musica no stop tra inediti e versioni di famose cover proposte in maniera del tutto originale.

Particolarmente emozionante è stata la tappa romana presso il “Fonclea”, noto live music club nel cuore della capitale, così come la tappa tenutasi a Spoleto, in Umbria, dove i due musicisti sono stati molto apprezzati e hanno ricevuto l’invito per altre esibizioni. Significativa anche la tappa presso il “Florentia Rock Live” a San Benedetto del Tronto, prima data di un gruppo live dopo la lunga chiusura del locale. In Veneto, Giacomo e Mauro si sono esibiti con un loro brano dedicato al vino in una tappa senz’altro azzeccata a Conegliano Veneto, rinomata zona vitivinicola, riscontrando anche lì la presenza di un pubblico caloroso. Un viaggio emozionante attraverso diverse regioni e location, ognuna delle quali è stata unica e ha donato al gruppo nuova energia e nuove relazioni.

Durante le tappe l’obiettivo principale era quello di costruire dei legami e dei rapporti duraturi, dopo un periodo di forzato stop dei concerti per la pandemia. Il duo infatti si dice molto felice per aver stabilito rapporti di continuità per futuri eventi con alcuni promoter di zona e addetti ai lavori. Inoltre le relazioni intraprese con altri colleghi musicisti e soprattutto con il pubblico in sala sono state un altro aspetto che ha portato grande soddisfazione per il riscontro ottenuto. Un successo personale iniziato dalla vincita del Premio “Nuovo Imaie” alle finali nazionali del “Il Cantagiro” 2019, riconoscimento finalizzato a promuovere “interpreti esecutori “ e in particolare coloro che presentano un repertorio “inedito” e “originale”.

Il progetto “Cose di Famiglia” presentava queste caratteristiche: una miscela di diversi stili, definito in sintesi come un genere folk-rock con venature reggae. L’album che li consacra al grande pubblico è Doana” del 2018, un disco “new folk” che si ispira a gruppi come Mumford & Sons e Jack Savoretti e The Lumineers, ma con incursioni rock, funky e reggae. Dieci tracce il cui sound punta alla ricerca del sapore acustico e naturale degli strumenti, diventando un marchio di fabbrica del loro stile.
Giacomo e Mauro, hanno nel cassetto un’importante situazione in stand-by grazie al loro sodalizio con “Il Cantagiro”, che li porterà prossimamente anche oltreoceano.
Il “motore creativo” dei live è ormai acceso e corre veloce verso altre destinazioni.

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Kroce al Golden Palm di Dubai


l’ artista scelto per rappresentare i giovani emergenti italiani


Grande soddisfazione e meritato successo per il giovane cantante spezzino Kevin Croce, in arte Kroce, di rientro da pochi giorni da Dubai, dove è stato ospite del “Golden Palm”, concorso organizzato dalla WAPA (World Association of Performing Arts) all’interno dell’Expo 2020. Il contest lo ha visto rappresentare la categoria dei giovani artisti italiani emergenti della  sezione canto. Kevin ha presentato il suo ultimo brano “Pagliaccio” uscito lo scorso 19 Novembre e con la sua esibizione è stato premiato con il primo posto nella sezione “pop- music”. Un traguardo inaspettato e dunque fortemente emozionante per l’artista. Un onore ricevere e portare a casa questo primo posto, che conferma la giusta direzione musicale intrapresa dal cantautore decretato dal riscontro più che positivo da parte del pubblico internazionale. Un’esperienza che ha lasciato in Kroce una serie di emozioni e input grazie al contatto con gli altri artisti presenti da tutto il mondo: culture, stili di musica, influenze e anche preparazioni artistiche tutte differenti hanno arricchito il suo personale bagaglio artistico, in una  contaminazione fluida ed estemporanea.

Un evento che è stato anche un modo per farsi conoscere, relazionarsi e approfondire  determinati aspetti di diverse culture, apprendere ma anche comprendere e farsi influenzare da ciò che arriva musicalmente da altre nazioni.Il brano presentato al concorso, oltre alla sua particolare musicalità, porta con sé molti  significati, ponendo in primis una riflessione sul come provare a fermarci un istante, quando si ha in mente di esprimere un facile giudizio. O parlare per sentito dire di un’altra persona, perdendo cosa c’è di vero nelle storie altrui. Il testo è una sorta di “viaggio dietro la maschera”, uno sfogo di momenti di vita personali celati tra metafore ed immagini iconiche, come quella del “pagliaccio”. Le parole riassumono il disagio e la costrizione di un ruolo in cui non ci si identifica e che non è stato scelto. E’ l’immagine di colui che non si è mai sentito appartenere ad un posto in particolare, che si guarda allo specchio vedendo qualcun altro e non si riconosce per quello che è in realtà. Una persona che si è sempre dovuta appoggiare solo a se stesso e alle sue consapevolezze nella ricerca di un posto nel mondo. Ma nonostante cadute, lacrime e lividi il messaggio è quello che si può risalire, si può crescere ed imparare dagli errori e riuscire finalmente a togliersi quella “maschera” oppressiva per liberare l’essenza della nostra vera personalità.

Kroce, reduce da questa importante esperienza ricca di stimoli è già ritornato a lavoro pronto per la preparazione di nuovi brani. Lo attendiamo presto e gli auguriamo un buon “work in progress”.

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Ami, il videoclip de La Maschera

è online il video del nuovo singolo di  Ami 

Perfetta sintesi di immagini che accompagnano musica e testo. E’ questo il risultato del videoclip del nuovo singolo “La maschera” di Ami, giovane cantante romana, che ha pubblicato il brano lo scorso 26 Novembre. Girato dallo staff dell’agenzia Savana Movies il video è l’ultimo tassello di questo progetto che sta molto a cuore all’artista, realizzato grazie alla collaborazione con il maestro Mario Zannini Quirini (Lead Records) e l’autrice Paola Angeli. Le riprese visive e la direzione artistica dello short – movie hanno saputo interpretare perfettamente le emozioni e le sfumature del messaggio di Ami, scaturite da ogni parola del testo in italiano, accompagnato dall’intensità della voce.

Un’interpretazione che riesce a far da spalla anche alla base musicale formata da un sound elettro – pop, dal richiamo internazionale, accompagnato da un arrangiamento con archi e bassi che strizza l’occhio al sound di artiste del calibro di Bjork e Billie Elish, molto amate dalla cantante. “La maschera” descrive il passaggio tra un momento di debolezza e l’arrivo di quel tipo di amore che sa guardare oltre e accetta la persona semplicemente per quella che è.
La vita può farci indossare metaforicamente un volto di facciata, una maschera silenziosa che nasconde i momenti di fragilità, di debolezza, quando non si è accettati del tutto. Si finisce così per indossarla sempre, giorno dopo giorno, senza che nessuno si accorga di niente.

Nell’indifferenza generale si può però giungere alla libertà da questa sorta di gabbia, grazie al percorso emotivo dato da un incontro speciale, da un “vero amore” che scioglie ogni riserva e ogni dubbio e ci fa abbandonare definitivamente quella brutta sensazione di dover apparire diverse per essere accettate. E dunque la maschera crolla, lasciando spazio solo alla vera personalità, quella autentica che ci fa essere “unici” individui in tutto e per tutto.

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Luca Amoroso, Il mio Dio non c’è

l’interessante brano del cantautore romano

Il Mio Dio Non C’è “, è un brano composto in un periodo di smarrimento, nel quale era difficile trovare punti di riferimento. Molte persone , quando riescono, si “aggrappano” ad un Dio nei momenti di difficoltà, Luca invece non riusciva a trovarne uno a cui affidarsi.
Un arrangiamento molto essenziale e personale che ci riporta ad un sound di altri tempi in cui chitarra acustica , basso e batteria  incorporano un testo dal messaggio diretto .
Dice Luca  : ”Mi sentivo spaesato. Da qui il titolo Il Mio Dio Non C’è “.

Luca Amoroso nasce a Roma nel 1997. A soli  otto anni inizia a suonare la chitarra, dopo aver imparato gli accordi principali da suo padre. Da quel giorno ha sempre trovato rifugio nella musica, componendo brani originali con accordi peculiari e testi poetici. Inizia a suonare live a nove anni appena compiuti. Passava le giornate a comporre testi e musica e ad inciderli con un piccolo registratore a cassetta. Nel corso degli anni ha imparato a suonare anche  la batteria, il pianoforte, il basso e qualsiasi cosa emettesse un suono. La musica è la sua ragione di vita . È lo strumento con il quale cerco di curare le mie ferite e a provare a sanare anche  quelle degli altri.

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Shark Emcee, Accussì mò

Il noto rapper Shark Emcee torna con Accussì mò il primo singolo estratto dal nuovo disco dell’artista


Shark Emcee, pioniere del Rap made in Sannio (Benevento), si prepara dopo anni di gavetta a pubblicare il suo primo disco ufficiale come solista.
Dopo anni in varie crew e dopo numerosi riconoscimenti in freestyle (guadagna il titolo di campione nazionale al prestigioso contest “Microphone masta”) e aver condiviso i palchi con artisti di rilievo come Clementino, Rocco Hunt, Ghemon, Lucariello, Mama Marjas, Daniele Sepe, Shark Emcee annuncia il suo disco ufficiale pubblicando il singolo Accussì mò.


Il brano, realizzato da uno fra i giovani produttori più in vista nella scena campana, Nathys, e disponibile su tutti gli store digitali per l’etichetta Dischi Rurali e distribuito da Artist First.

Il singolo che è stato presentato in conferenza stampa a Novembre al Palazzo Paolo V di Benevento, è stato composto durante il lockdown e parla di una storia d’amore finita e al tempo stesso non conclusa a causa dei social network, che rendono difficile un distacco totale. Amore, storytelling e critica sociale si intersecano a sonorità rap “old school” e “new school” ottenendo un risultato orecchiabile e in linea con la matrice originale dell’Hip Hop.
Il singolo è un ottimo biglietto da visita per presentare lo stile e l’attitudine di Shark Emcee. Ora anche nelle radio italiane, è solo un assaggio di quello che sarà il disco ufficiale.
Shark Emcee è il pioniere del Rap made in Sannio. Coinvolgente, ironico, in perfetto equilibrio tra tradizione e rinnovamento, lo stile compositivo di Shark Emcee è essenziale ma contemporaneamente ricco di eccitanti sfumature.

Biografia Completa

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Dischi Rurali
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E’ online il video di Pagliaccio


il videoclip del nuovo singolo del cantante Kroce

È online il videoclip del nuovo singolo di Kroce “Pagliaccio”, l’inedito del giovane cantante di La Spezia pubblicato lo scorso 19 Novembre. Il testo del brano pone una riflessione sul come provare a fermarci un attimo prima, quando si ha in mente di esprimere un facile giudizio o di parlare per sentito dire di un’altra persona, perdendo cosa c’è di vero nelle storie altrui. Una sorta di “viaggio dietro la maschera”, uno sfogo di momenti di vita personali celati tra metafore ed immagini iconiche, con lo scopo di far immergere lo spettatore in un percorso che vuole creare empatia e far riflettere.

Girato, diretto e montato da professionisti del settore del cinema, quali Giulio Neglia alla regia, Francesco Giorgi alla fotografia e Valeriano Spirito al montaggio, il videoclip può essere considerato come un “video d’autore”. Le ambientazioni sono volutamente senza punti di riferimento e località ben definite proprio per creare un senso di intimità ed estraniazione da qualunque contesto, tale da rappresentare al meglio l’immagine di colui che non si è mai sentito di appartenere ad un posto in particolare, ma che si è sempre dovuto appoggiare solo a se stesso e alle sue consapevolezze nella ricerca di un posto nel mondo.
Protagonista del video è l’artista stesso affiancato dall’attrice Marzia Meddi, che con la sua strepitosa mimica riesce a dare forma alla “maschera” e alla costruzione del pagliaccio, riassumendo il disagio e la costrizione di un ruolo in cui non ci si identifica e che non è stato scelto. E dunque ci si guarda allo specchio vedendo qualcun altro, non ci si riconosce per quello che si è in realtà.

Kroce sta vivendo un momento pieno di creatività e soddisfazioni! In questi giorni è impegnato a Dubai dove è stato invitato per rappresentare i giovani artisti italiani emergenti della sezione canto al “Golden Palm”, concorso organizzato dalla WAPA (World Association of Performing Arts) che si terrà all’interno dell’Expo di Dubai. Sicuramente saprà rappresentare al meglio la nuova frontiera dei giovani musicisti italiani e possiamo tifare e seguire questa sua incredibile esperienza all’estero attraverso i canali social che l’artista terrà sempre aggiornati.

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Shara, Inutile

il nuovo singolo in radio


Chiara Del Giudice in arte Shara, ha appena 17 anni e già una serie di premi e traguardi raggiunti. Giovanissima e fortemente determinata questa cantante, originaria della provincia di Caserta, ci presenta il suo nuovo singolo pubblicato l’8 dicembre dal titolo “Inutile”. Una canzone fresca, ritmata e pop che parla di una relazione tossica in cui c’è bisogno di più amore, dove si coglie l’esigenza di doversi spogliare da qualcosa che ci sta stretto e che non ci lascia libertà. Autrice del testo insieme a Remo Elia, Filippo Scandroglio e Damiano Zannetti, Shara descrive le bugie e la mancanza di un vero affetto da parte della persona di cui si era innamorata, che gioca con lei. Il suo desiderio è continuare a splendere, avere linfa vitale negli occhi e per questo lo sfida a guardarla senza un vestito “inutile”, metafora di una libertà ritrovata, di qualcosa che aveva addosso e vicino e che non le serviva. “……Non ho bisogno di sapere cos’è che non ti piace di me…..” recita uno dei versi del testo. Questo per far capire quanto sia importante credere in se stesse, lavorando sul proprio senso di stima e consapevolezza. Un messaggio importante per le ragazze di nuova generazione alle prese con amori che spesso si rivelano fittizi.

Chiara frequenta il quarto anno del liceo musicale Galileo Galilei di Piedimonte Matese ma negli ultimi quattro anni ha cominciato ad esibirsi in vari concorsi importanti; per due anni di seguito si classifica al primo posto vincendo anche come migliore interpretazione al Concorso di Montefredane (AV), primo posto al Mirabella Eclano (AV) e al concorso di Muro Lucano in Basilicata. Vince una tappa di “Una Voce Per Sanremo”, ed ancora premio miglior voce al Concorso Postiglione (SA) così come vince aggiudicandosi il primo posto e il premio miglior cantautrice al Concorso L’Usignolo D’Oro di Altavilla Silentina (SA) per due anni consecutivi.
Ancora prima classificata al “Caianello’s Got Talent” e secondo posto al Concorso “You Are Talent” di Alife (CE), il suo paese natale. Per ben tre volte partecipa al “Durazzano Summer Festival” ed arriva in finale in una delle tappe di “Fuoriclasse Talent”.

Inarrestabile Shara partecipa alle audizioni per “Italia’s Got Talent”, al Concorso televisivo Sing a Tivoli (Roma) ed ultimo al “Concorso Nazionale Musicale Umberto Giordano” a Foggia che ha visto presidente di giuria Red Canzian. Si è esibita inoltre alla Fim di Milano.
Ha frequentato alcune masterclass con i maestri Enzo Campagnoli, Silvia Mezzanotte, Riccardo Russo, Simona Bencini e Mario Rosini.
Nel 2020 pubblica il suo primo singolo “Ogni Giorno” e lo scorso Giugno rilascia il suo secondo brano “Dammi un motivo” entrambi corredati dai rispettivi videoclip.
Shara ci ha già dimostrato il suo valore ed il suo talento, dimostrando la vera forza di una giovane donna combattiva e che crede al 100%  in quello che fa.

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Giovanni Castelli, Razionale Artificiale

in promozione il singolo del cantautore potentino


Razionale Artificiale nasce durante la permanenza di Giovanni Castelli a Venezia e prende ispirazione dalle poesie di Baudelaire. La canzone narra di un desiderio che, anche se appagato, si lascia dietro uno strascico di melanconia.

Giovanni Castelli, classe 82. È un autore, compositore e musicista polistrumentista potentino, attivo nel panorama indipendente italiano dal 1999 ad oggi.Musicista raffinato che mescola in maniera intelligente cantautorato con il rock classico. Da anni oramai porta il suo repertorio nei locali e pub di tutta Italia, con il suo carisma e il suo inconfondibile stile british!

Nel 1999 si avvicina al mondo della musica rock, spinto dalla passione per Freddie e i suoi Queen, formando la sua prima band: Unshaped, alla quale seguiranno i Busko Punk.
Il 2005 segna la svolta.
Fra scomodi banchi della scuola serale alberghiera di Potenza e gli accattivanti boccali di birra notturni sempre mezzi vuoti del circolo Tribeka, nascono i Verdelirio.
I Verdelirio si auto producono l’omonimo primo album di inediti, ottenendo ottimi risultati sulle vendite. Hanno portato live la loro musica in giro per lo stivale fino al 2009, concludendo l’esperienza pubblicando il singolo “Gelosia” per Officina Record di Nello Giudice, storico bassista di Pino Mango.

Il 2010 è l’anno del cambiamento.
Giovanni intraprende la carriera solista pubblicando “Musa in polvere”, un album dalle sonorità brit pop, che riscuote un ottimo successo tra i fan dell’ex band dei Verdelirio. Successivamente pubblica l’ep “Mon amour” nel 2013, “Attimi” nel 2014 e “Bianca immagine” nel 2015, collaborando allo stesso tempo in veste di autore anche a progetti di altri artisti.Nel 2017 pubblica l’Ep Meccanismi seguito nel 2021 da Oltre.

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https://m.facebook.com/pg/GiovanniCastelliOfficial
Label: Epicentro Dischi
IG Epicentro Dischi:
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Vesper canta The Show Must Go On

è la canzone che l’ha scelta e le ha dato la forza di togliersi la maschera.
Nonostante le avversità lo spettacolo della vita deve continuare

Che ogni giorno si indossi una maschera non è una novità. 
Corriamo incessantemente a lavoro a scuola, le giornate sono piene le amicizie vere poche e spesso di vecchia data .
La differenza è che la maschera che indossiamo oggi non si toglie come quella pirandelliana di una volta, slegando l’elastico dietro la testa . 
Sembra che molte ideologie oggi siano state sdoganate.
In realtà quello che rimane sotto la maschera è così profondo e doloroso e ha fatto parte della vita di ognuno di noi, che toglierla brucerebbe il volto così come rivelare cosa si prova o si è provato veramente, cosa cambia il nostro stato emotivo e lo destabilizza anche solo a causa di un odore o di rumore o di un sapore anche solo per due secondi .
Quel sentimento, sebbene duri quanto un lampo, viene immediatamente scacciato di nuovo da noi in un angolino dove a nessuno è permesso entrare, a volte nemmeno a noi stessi .

Dice Vesper : ” Non credo di aver scelto di cantare The Show Must Go On. 
Non ho mai preso lezioni di canto, non sono mai stata una cantante ho sofferto perdite come tutti nella vita e esperienze che mi hanno segnata .
Quando però un anno e mezzo fa ho subito un errore importante in un’intervento che doveva essere semplicissimo ma che mi ha portata a altre 5 operazioni, a rischiare di perdere la vista, la vita, che mi ha tolto la libertà di uscire mangiare bere e che mi ha portata tra la vita e la morte le cose sono cambiate .
Non parlo e non mangio e non bevo se non con tre otturatori palatali e comunque rischio sempre che la comunicazione col naso mi faccia fare figure davanti al mondo , quel mondo, quella società che porta quella dolorosa maschera con disinvoltura ogni giorno “.

Ha sempre amato cantare . La vita non le pareva più così lunga e  prevedibile come le era sempre apparsa . Ha detto basta . Doveva fare quello che le piaceva o almeno provarci .

Continua Vesper: ” Non mi sarei mai permessa di paragonarmi a Freddy Mercury, uomo e idolo assoluto, e ho scelto di cantare The show must go on .  Ma la cantavo, non parlavo e la cantavo come nessun’altra canzone . 
The Show Must Go On mi ha fatta accettare dal mondo della musica a 40 anni e dato in pochi mesi, dopo tanto dolore, la possibilità di dire al mondo che togliersi quella maschera e mostrarla brucia a tutti, che non c’è vergogna o colpa in quello che si è passato e che se lo spettacolo deve e voglio che continui per me, sono altrettanto sicura che la forza per farlo andare avanti si trovi, magari in un altro angolino così potente ma dove non abbiamo mai guardato, in tutti noi”.

La Storia
https://www.dcodcommunication.com/vesper

Marte, Bus 60 


il singolo della cantautrice di Torino

Bus 60 è un brano scritto a novembre 2019. in quel periodo – racconta Marte- capitava abbastanza spesso di incontrare sul pullman (in realtà n.62), una ragazza con cui avevo avuto una storia importante, la prima, in età adolescenziale.
Questi incontri fugaci l’hanno spinta a riflettere sulla sensazione del ritrovarsi dopo anni a guardarsi di nascosto, a sentirsi in imbarazzo, a stare vicini quasi “spalla a spalla” in un ambiente come il pullman che costringe alla vicinanza forzata. E allora bisogna fare attenzione a non sfiorarsi , né a salutarsi. 
È buffo come una persona che hai amato e con la quale in passato hai condiviso un pezzo della vita, possa diventare anni dopo una perfetta estranea. Una delle tante persone sul bus 60.

Martina Chiapperini, in arte Marte, nasce a Torino nel 1995. Il suo percorso artistico ha inizio quando a soli 13 anni inizia a scrivere i primi testi e le prime poesie; dopo alcuni anni di inattività, raggiunti i 19 anni riprende a scrivere con più consapevolezza e maturità fino a quando, mossa dal bisogno sempre più grande di dare sfogo alla sua passione per la musica, abbandona l’Università. Poco tempo dopo per dare forma al suo progetto inizia a collaborare con produttori, a prendere lezioni di canto e a suonare la chitarra; ha inizio così un periodo di forte composizione e produzione dei brani. 

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