Sergio Borsato Feat. Massimo Priviero – La bambina di Kiev

Il ritorno del cantautore veneto 
Una ballad aperta dalla voce di una bambina che racconta la sua tragedia

Una canzone che non vuole esprimere giudizi ma fotografare la miseria degli uomini e la loro ostentata ignoranza, attraverso il volto di una bambina costretta a lasciare la sua casa e il suo Paese, a causa di una guerra che – come tutte le guerre – è ingiusta. 

Il tema centrale del brano sono gli innocenti che pagano il prezzo della follia delle armi. 

«Non è certo una storia nuova e per questo uso il verbo ignorare. È storia che si ripete, come fosse sindrome compulsiva, come maledizione dell’umanità. Una tragedia che ritorna e che sembra non aver mai fine. E gli occhi intrisi di lacrime, di una bambina, a prescindere dalla nazionalità, sono l’atto di accusa verso gli adulti che per bramosia di potere, calpestano tutto e tutti» Sergio Borsato

Etichetta: Self

Sergio Borsato nasce in Svizzera nel 1962. Figlio di immigrati veneti, trascorre la sua infanzia in parte con i nonni paterni, a Cartigliano – un ridente paesino delle campagna veneta alle porte di Bassano del Grappa situato sulle sponde del fiume Brenta – e in una piccola cittadina svizzera vicino a Zurigo.

A 6 anni inizia a suonare l’armonica a bocca e a 10 il padre gli regala la prima chitarra, una sei corde spesso a cinque… Pink Floyd, Eagles, America, Crosby e gli italiani De Andrè, Bubola, De Gregori, Guccini, Bertoli, Vasco lo accompagnano. Inizia a scrivere la prime canzoni nel 1978, all’età di 16 anni. A 18 anni inizia a frequentare circoli filologici locali e, a Bassano del Grappa, conosce e frequenta il poeta scomparso Gino Pistorello con il quale inizia un interscambio di idee linguistiche e culturali. Prende coscienza che il Veneto è una lingua di trasferimento e di appartenenza e inizia a scrivere le prime canzoni in coiné Veneta. Collabora con vari gruppi musicali locali e nel 1986-87 si avvicina a gruppi che perseguono finalità autonomiste ed indipendentiste ed è in questo ambiente che nascono le prime idee musicali. Borsato riesce comunque a destare l’attenzione degli addetti ai lavori. Nel 1999 inizia il suo primo tour musicale che lo porta in 15 città, pubblicando in seguito l’album “live tour 1999”. Nel 2001 con la nuova casa di produzione musicale indipendente Daigo Music Italia srl dà vita al primo grande progetto discografico “La strada bianca”. La scelta dei musicisti ricade su nomi di maggior prestigio nazionale ed internazionale quali Andrea Braido alle chitarre (Vasco Rossi, Eros Ramazzotti, Mina, Celentano, etc), Massimo Varini, alle chitarre (Nek, Laura Pausini, etc), Davide Ragazzoni alla batteria (Branduardi), Stefano Olivato al basso (Patty Pravo), oltre ad una serie di musicisti molto bravi tra i quali Marco Fanton (chitarre) e Alessandro Chiarelli (violino). Nel 2003 Sony Music Italia, ascoltato l’album, avvicina l’artista e decide di distribuirlo in tutta Italia e all’estero con un contratto in esclusiva: Germania, Svizzera, Francia, Stati Uniti, etc. L’album, che desta molto interesse anche da parte della stampa internazionale, viene recensito tra l’altro su America Oggi, il piú importante quotidiano americano dedicato agli italiani all’estero, oltre che su varie testate nazionali. Rai 2, nel settembre 2004, lo vuole come ospite al Follia Rotolante Tour, nella tappa di Lido degli Estensi Il primo singolo dell’album “La strada bianca” viene programmato da numerose emittenti radiofoniche italiane.

Nel 2008 è fra gli autori di “Freedom” programma di Rai 2 interamente dedicato alla musica, in onda in seconda serata. 

Nel 2022, dopo circa 15 anni di pausa, Borsato ritorna con un nuovo singolo, “La bambina di Kiev” che anticipa il nuovo album “Liberi e Forti” la cui pubblicazione è prevista nel 2023. 

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Mazma Rill – Il singolo “Blow a kiss”

Dalle ceneri del grunge nasce una commovente ballad che segna l’inizio di un nuovo percorso artistico

Dal 24 dicembre in uscita su tutti i Digital Store e dal 16 dicembre nelle radio, “Blow a kiss” il nuovo singolo dei Mazma Rill (ex Aneurisma). La canzone racconta di un saluto, un addio, un “ci rivedremo”, con il più semplice dei gesti… un bacio soffiato. In pochi attimi il silenzio, il buio e l’amore di una vita che scivola via dal nostro destino. Un dolce gesto che fa affiorare nell’anima centinaia di ricordi con la certezza che chi abbiamo amato resterà, legato per sempre al nostro cuore. Il dramma di una perdita dinanzi alla potenza e al cinismo di una natura scatenata che pretende vite dando in cambio solamente dolore.

La band affronta un tema delicato rivoluzionando il proprio sound in una veste acustica dal forte impatto emotivo. Una interpretazione del frontman Antonio (voce e chitarra) in cui si riesce a cogliere ogni minima sfumatura di una tragedia del genere. Un cantato di cuore, sofferente, dolcemente sincero e autentico, retto dalle note di un violino magistralmente suonato dal bassista Luca che dona solennità e tensione con l’aiuto di un pianoforte denso e delicato e dall’accompagnamento di un basso registrato dal batterista Ettore. Una vera rivoluzione sonora per la band che continua a stupire sperimentando generi e stili diversi senza mai però rinnegare la propria vena grunge, prog e alternative-rock. L’ispirazione di questa ballad prende spunto dalla tragedia accaduta nel 2017 sugli appennini abruzzesi, precisamente in località Rigopiano, in cui persero la vita 29 persone, tragedia che ha scosso non solo la comunità abruzzese, ma l’intera nazione.

La band, dopo un intenso decennale di attività tra produzioni e live, sta per iniziare quindi un nuovo percorso artistico. Il desiderio di sperimentare sia in ambito musicale che umano che ha sempre contraddistinto l’ideale della band, ha portato alla decisione di un rinnovato aspetto, partendo dal nome. La storia degli “Aneurisma” quindi non è accantonata, ma bensì si evolve con un forte slancio e con delle nuove composizioni che presto vedranno la luce a partire da questo primo singolo dal titolo “Blow a kiss” in uscita natalizia su tutti i Digital Store. Questa avventura quindi non solo avrà forti sperimentazioni in campo musicale, pur mantenendo l’inconfondibile stile della band, ma si vestirà con un nome estremamente evocativo e intimo: Mazma Rill. I Mazma Rill sono Antonio Orlando (voce e chitarra), Luca Degl’Innocenti (basso, violino e cori) ed Ettore Saluci (batteria).

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