Decadeenza – “Polaroid”

Il nuovo brano dell’artista veneto

Sentirsi bene soltanto ascoltando musica. Il brano, prodotto da Sl3nder, scritto da Decadeenza con la partecipazione di Dans, parla di come una singola persona sia riuscita a mettere l’artista in una situazione di apatia, indecisione e malinconia. Unica cura la musica che lo “trasporta” in un mondo mentale dove tutte queste sensazioni spariscono.

Decadeenza pseudonimo di Gio Rodrigues (Conegliano, 2007) è un cantante pop/hyperpop italiano. Inizia a scrivere canzoni nel 2021, all’età di 14 anni, e dopo un esordio rap, si sposta su una linea più melodica. Attualmente sta cercando di creare una sua impronta stilistica.

Etichetta: Orangle Srl – www.oranglerecords.com

INSTAGRAM: https://instagram.com/decadeenza?igshid=YmMyMTA2M2Y=

SPOTIFY:https://open.spotify.com/artist/2IYfwwXx2BJVOddLi1UpVJ?si=lMvEJEFORCeTwzodMVjIlw

TIKTOK: https://www.tiktok.com/@decadeenza?_t=8YLLRi8kGzm&_r=1

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Chapo – “À la une”

Il nuovo brano dell’artista milanese

“À la une” è un brano dal mood totalmente francese che riesce a coinvolgere l’ascoltatore per l’utilizzo di melodie originali e la presenza di un testo legato alla strada e alla routine quotidiana della provincia milanese.

Chapo è nato e cresciuto nella provincia di Milano, è un ragazzo giovane che ha fame di portare la sua voce e la sua provincia in alto. I suoi testi si differenziano per melodie innovative e per molta accuratezza nell’uso delle parole, nonostante la sua giovane età, riesce ad attribuire ai testi significati profondi.

Etichetta: Orangle Srl – www.oranglerecords.com

INSTAGRAM: https://www.instagram.com/chapofficial65/

SPOTIFY: https://open.spotify.com/artist/2GGx9qPHoJc83egQlZEZM4

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Rossella Seno – Il nuovo concept album “La Figlia di Dio”

Dal 13 gennaio su tutte le piattaforme digitali l’atteso lavoro della cantattrice veneziana

La cantattrice veneziana Rossella Seno presenta il suo nuovo lavoro musicale “La Figlia di Dio” online su tutte le piattaforme digitali da venerdì 13 gennaio, un concept album ad alto profilo culturale e sociale, insito nello stile e nell’attività dell’artista, da sempre attiva riguardo importanti tematiche sociali ed ambientali. Un’opera discografica laica ed allo stesso tempo religiosa, contenente 12 brani, che puntano il dito sulle ingiustizie e le sopraffazioni, lasciando cadere tabù e inibizioni. Ogni canzone porta con sé l’opportunità di una lettura che va oltre l’apparenza, che viene “silenziata” offrendo così all’ascoltatore la possibilità di una ricerca più profonda, libera dagli inganni, senza giudizio alcuno, per cercare di capire “l’altra realtà”. Un album concepito in toto dalla stessa artista, sia per la scelta dei brani che degli autori, con la preziosa collaborazione di Massimo Germini, anch’egli autore, arrangiatore e produttore dell’album.

Rossella Seno racconta le tante storie che le stanno a cuore, realizzando un album fuori dagli schemi, come quelli imposti dal mainstream e dalle logiche del mercato, soprattutto nella scrittura dei testi che riportano allo stile del periodo d’oro delle canzoni d’autore (e di denuncia) in stile De Andrè, artista tra l’altro citato ed inserito nel progetto con un suo brano. Prodotto dalla casa discografica “Azzurra Music” in collaborazione con l’Associazione Culturale “Disobedience, l’album vede come ospiti speciali Allan Taylor Alessio Boni, attore scelto non a caso, per il suo impegno in prima persona in diverse cause sociali ed umanitarie. L’opera ha il Patrocinio della Comunità San Benedetto al Porto (Ge) fondata dal presbitero, educatore e attivista Don Andrea Gallo che citava spesso: “Il potere e i poteri sono contro Dio, perché temono coloro che pensano. Sono sempre stato attratto dal desiderio di riscatto della condizione umana emarginata. È il fulcro del Cristianesimo. Non c’è fanatismo e non c’è rassegnazione. È messaggio evangelico, è Buona Novella”.

La tracklist dell’album è composta da: 

Nessuno è stato portato in cielo – voce Alessio Boni (Michele Caccamo)  

Requiem (Marco Aime – Massimo Germini)

Candide (Pino Pavone – Massimo Germini)

Cantami (Sing me) feat. Allan Taylor (Allan Taylor- trad.Federico Sirianni)

Zohra (Matteo Passante – Massimo Germini)

La colomba (The dove) (Allan Taylor- trad. Federico Sirianni) 

Don Gallo e i suoi millesimi (Michele Caccamo – Massimo Germini) 

Prima che il gallo canti (Pino Pavone – Massimo Germini)

Sono solo un suono (Michele Caccamo – Massimo Germini)

Un tempo immondo feat. Massimo Germini (Michele Caccamo – Massimo Germini)

Si chiamava Gesù (Fabrizio De Andrè – Fabrizio De André/Gian Piero Reverberi)

La figlia di Dio (Federico Sirianni)

Tra questi titoli approfondiamo in breve il significato dei seguenti brani:

Candide – Brano tratto dal libro di Marilù Oliva, Biancaneve nel 900”, una tragedia vecchia di decenni cominciata nel Sonderbau, il bordello del campo di concentramento di Buchenwald.

Zohra – Aveva otto anni, non giocava con le bambole, né andava a scuola ma faceva la domestica presso una coppia di Rawalpindi (Pakistan). Fu torturata e uccisa per aver (accidentalmente?) liberato due pappagallini dalla gabbia.

Solo solo un suono – Il diritto alla morte, eutanasia o suicidio assistito. Dedicata a DJ Fabo, tetraplegico dopo un incidente, che scelse di morire con il suicidio assistito in una clinica Svizzera. La carriera artistica di Rossella Seno si caratterizza per la scelta ben precisa di essere una “cantattrice”, che propone temi sociali molto forti; il suo debutto avviene al Piccolo Ambra Jovinelli con “La rossa di Venezia”, di Giò Alajmo, spettacolo di teatro-canzone, one woman show, con la regia di Claudio Insegno. Il suo percorso la vede protagonista con altri artisti nel settore musicale e, per due anni consecutivi, partecipa all’ “Animal Live Aid” di Roma, primo concerto in favore dei diritti degli animali. È protagonista attiva del “Calendario Solidale 2017” ed è testimonial della Onlus “Ti amo da morire”, contro il femminicidio. Per quattro anni è stata in scena con lo spettacolo “Cara Milly – parole d’amore e di guerra già cantate da Carla Mignone”, un viaggio lungo un secolo nel quale si affrontano tematiche purtroppo attuali, quale l’odio che genera le guerre, l’abbandono, il maschilismo. Nel 2017 è in scena con “Puri come una bestemmia” – spettacolo di canzone – teatro, con Lino e Yuki Rufo ed ancora in “L’Amore Nero”, sempre con Lino Rufo dove si affronta ancora una volta il tema del femminicidio. Nell’aprile 2020, in pieno lockdown, esce “Pura come una bestemmia“, un’opera musicale di impegno sociale, destinata a scuotere anime e coscienze, scritta a più mani da autori di grande spessore e accolta straordinariamente dalla critica. In perenne movimento tra teatro e musica, la Seno debutta nel 2021 al Teatro Arciliuto di Roma con lo spettacolo “Io sono eterna”, dove la consueta formula della canzone/teatro sociale – civile diventa ormai il suo stile ampiamente riconosciuto.

Isabel Zolli Promotion Agency

Sede Operativa: via Simone De Saint Bon 47 – Roma

SIXoneSIX – “Drin Drin”

Nuova uscita per la band romana

Sonorità Drill con rime e slang UK. “Drin Drin” è una traccia dalle sonorità drill, in cui la band SixOneSix inserisce molti riferimenti al mondo UK, attraverso rime e slang. La band mostra un’attitude agguerrita e scontrosa, fornendo riferimenti alla street life. Inoltre, dimostrando ancora una volta la loro validità musicale nei generi Trap/Drill/Rap, si concentrano prettamente su scambi di barre fitti per tutta la durata della traccia, riuscendo ad incastrare molto bene interruzioni e controtempi del beat.

SixOneSix è un gruppo di Roma classe 2000-03, i cui componenti sono S4D, WORDY, JUICE e CHIGGA. Fin dalla sua nascita, il collettivo ha intrapreso una stretta collaborazione artistica con i produttori YCBwoy e Young AM, con i quali concepisce un sound fresco e attraente. SixOneSix non è solamente musica, ma è una vera e propria realtà artistica; infatti, questi ragazzi non si limitano a cantare, ma creano un connubio tra più forme d’arte, combinando il canto, la danza, la moda e lo spettacolo. Il loro obiettivo è l’intrattenimento. Mirano a trasmettere la loro visione del mondo e a far divertire ed emozionare le persone attraverso essa.

Etichetta: Orangle Srl – www.oranglerecords.com

INSTAGRAM: https://www.instagram.com/sixonexis/

SPOTIFY: https://open.spotify.com/artist/5QK6u3vdOJBt4hJjJoYCLd
Tik Tok: https://www.tiktok.com/@sixonesix616

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Moostroo – “Male”

La prima parte di un doppio album diviso tra bene e male

Guidati dal dualismo di fatidici tarocchi la band bergamasca torna con un progetto che cerca la responsabilità individuale nella dimensione sociale. «L’idea di svagare e “spensierarsi” con ciò che produciamo, ci fa orticaria. Quindi a questo giro diamo forma di carezze a schiaffi alla vita.» Moostroo. “Male” è solo un lato della medaglia, una condizione che non può esistere senza una controparte. Niente è male se non c’è un Bene con cui paragonarlo. Per questo l’album rappresenta la prima parte di un progetto che, affrontando il dualismo, si esprimerà con un secondo disco in uscita fra un anno. Ma i due lavori saranno sempre necessariamente legati l’uno all’altro.

«Abbiamo impostato il lavoro concentrandoci sul rapporto dialettico tra due poli opposti: caos e ordine e, senza entrare in approfondite disquisizioni filosofiche, abbiamo semplicemente rilevato quanto i due poli siano costitutivi della rappresentazione dell’uomo nel mondo in molteplici e pervasive forme, che tra l’altro abbiamo empiricamente sperimentato proprio nella produzione di questo nuovo materiale. Il risultato è un insieme di canzoni schierate su due fronti contrapposti, quasi conflittuali e quindi in relazione tra loro, che per didascalica comodità e chiarezza comunicativa pensiamo come “Bene” e “Male”.» Moostroo

Il disco arriva dopo cinque anni dall’ultima pubblicazione ed è nato con due diverse forme di lavorazione: “alla vecchia”, a partire da demo di chitarra e voce, e “al rovescio”, partendo da brevi suggestioni di jam registrate in sala prove nel periodo pre-pandemico, che hanno preso forma di canzone a posteriori e a cui il testo è stato cucito addosso. Il gruppo ha curato anche tutto il lavoro di post-produzione, introducendo una componente elettronica che è stata una nuova entusiasmante frontiera di ricerca. Franz è il regista della produzione artistica, oltre a dedicarsi alla registrazione e alla regia dell’editing e al mix. Dulco resta la penna del gruppo, dedicandosi a soppesare le parole e ad articolare la melodia, dotando i brani di un’anima e costruendo una narrazione da suggestioni autobiografiche verso immaginari interpretabili all’ascolto. Igor invece maneggia il necessario rinnovamento anche dell’approccio allo strumento, con l’introduzione di una batteria elettronica con campionature. Le suggestioni reciproche sono permanenti e contaminanti.

L’intero progetto è accompagnato visivamente dalla pubblicazione di carte di tarocchi, disegnate da Lucrezia Fontana in arte Aizer, ognuna delle quali si lega a uno dei brani in uscita. I Moostroo sono Dulco Mazzoleni (voce e chitarra classica distorta), Francesco Pontiggia (basso e basso a due corde) e Igor Malvestiti (batteria essenziale ed elettronica). Il suono che ne viene fuori è a tratti grezzo e poderoso senza diventare muscolare e grottesco e a tratti aereo e onirico, spesso denso di passionalità.

Track by track

https://direzione816.wixsite.com/biografiedcod/trackmoostroo

Il trio MOOSTROO conta vent’anni sui palchi fuori e dentro le province d’Italia (hanno suonato anche in Argentina, Francia, Spagna, Slovenia, Kosovo) come parte dei Jabberwocky, storica patchanka band di buskers orobici. Indole di strada ironica e beffarda, ma pronta a fare a botte con la serietà dei temi cantati e un centinaio di concerti alle spalle. I concerti arrivano subito e con essi anche un primo EP a nome Dulco Klo Charm. Il cambio di nome coincide con la lavorazione del primo vero disco. Si tratta dell’omonimo “MOOSTROO” pubblicato nel 2014, rigorosamente autoprodotto (“come un autocomplotto” ama dire la band), si avvale della produzione di Stefano Gipponi de Le Capre A Sonagli, il quale insieme al trio ha scelto un suono assai prossimo alla realtà, con pochissima post-produzione e alcune fantasmagorie. Il disco racconta la deformità morale ed esistenziale della provincia e di chi la vive. Nel 2016 autoproducono il secondo disco, “Musica per adulti”. Un disco denso d’amore viscerale, uno sguardo trapassato sull’eterna contemporaneità della relazione sentimentale, particolarmente concentrato su una certa carnalità finalizzata al godimento, tutto il resto è un rigurgito del male del mondo che il MOOSTROO canta per esorcizzarsi. In continuità con il precedente disco, emerge una certa mostruosità sentimentale: quella a distanza ravvicinata. La musica è energica, quadrata e scolpita con dedizione, articolata equilibrando i tre strumenti in modo minimale, dinamico e vibrante con scatti di nervi. Al disco partecipano Leonardo Gatti al violoncello, Giuseppe Falco alla chitarra di Ostinato Amore e Luca Barachetti che canta in Usura, di cui è anche autore del testo. La regia della produzione artistica è di Francesco Pontiggia. Il trio si occupa anche di produrre i propri videoclip. “METEORA” ha riscosso importanti riconoscimenti nel circuito internazionale dei video di animazione.

Etichetta: Do INK Yourself

Soundcloud: https://soundcloud.com/moostroo-moostroo

Bandcamp: http://moostroo.bandcamp.com

Instagram: https://www.instagram.com/moostroo

Facebook: http://www.facebook.com/moostrooband

YouTube: https://www.youtube.com/c/MOOSTROOOORTSOOM

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Lu Pagano – Il nuovo singolo “TaraTarè”

Il cantautore napoletano torna con un intenso brano dedicato agli ultimi

TaraTarè, registrato negli studi Megaride a Napoli e su piattaforma YouTube dal 7 dicembre 2022, è il frutto del lavoro su testi, musica e voce di Lu Pagano con la consulenza musicale di Mario Marigliano (conosciuto ai più per essere parte del duo “Vento di Mare”) e con la direzione d’ orchestra e gli arrangiamenti di Antonello Cascone, collaboratore anche di Andrea Bocelli.

Assemblando la voce calda dell’artista, al tamburello e alla chitarra “mo facimme e Tarantelle”, volendo impulsivamente menzionare un modo di dire allegro e colorato, che ci riporta per dichiarato riferimento alle ritmiche del pezzo.

La canzone racchiude molta memoria storica sonora popolare, di quella Napoli pervasa di vocazione musicale. Le influenze delle melodie vanno ricercate nei secoli precedenti alla canzone napoletana classica dell’Ottocento (nel Canto delle lavandaie ad esempio) ed incidono sia l’arte di strada dei posteggiatori che le composizioni, di qualche decennio fa, di Sergio Bruni, di Mario Merola e oltre. I testi mettono in primo piano gli ultimi: quelli che dormono nelle strade, quelli che gridano e non li senti, quelli che sono invisibili perché siamo noi i ciechi. Eppure, queste persone affrontano la vita con un sorriso, proprio come soleva fare Pulcinella, e trovano la forza in un raggio di sole.

“Chist’è o’munno e Pulicenella (Questo è il mondo di Pulcinella)

 Sott’o sole e sott’e stelle (Che sotto al sole e alle stelle)

 c’arrangiammo tutt’e juorne (trova il modo di andare avanti tutti i giorni)    

 cu a speranza e cu nu suonno” (con la speranza di realizzare un sogno)

Nel videoclip di TaraTarè, girato tra il Teatro Herberia Rubiera e Parco della Vittoria a Reggio Emilia e Palazzo della Pillotta a Pavia dal regista Andrea Toy Bonvicini, l’artista rimane l’interprete principale, anche se le sue inquadrature vengono spesso intervallate da una scacchiera, come emblema della lotta tra il bene e il male, tra la coscienza e l’egoismo.

Guarda il video su YouTube

La carriera di Lu Pagano affonda le sue radici negli anni Ottanta, quando con la storica etichetta Polygram di Vincenzo Pollio esordisce con i singoli “Piccerè” e “Annamaria”, ottenendo un lodevole successo. Seguiranno altri due brani, “Che donna” e “L’ammore si”, arrangiati, oltre che da lui stesso, da Marigliano e Ingrosso. E come succede molto spesso nella vita i percorsi che sembrano avere davanti una strada in discesa e priva di ostacoli all’improvviso, invece, si interrompono. Infatti, con l’album “L’urdema sera cu te”, già sul tavolo della sua etichetta, si chiudono i rapporti con la Polygram e purtroppo tutto il 33 giri resterà inedito. Sorte simile avranno gli album “Cik e Ciak” e “Piazza Castello” agli inizi degli anni ’90, per problemi legati l’uno con l’editoria e l’altro alla chiusura improvvisa della casa discografica C.G.D. Le avversità mettono alla prova il cantautore, che di conseguenza decide di fermarsi sul piano discografico.

A distanza di molti anni, oggi Lu Pagano con la canzone TaraTarè riprende con determinazione in mano le redini della sua carriera, anche grazie all’amico storico Mario Marigliano, che non ha mai smesso di essergli vicino. Sorte ben diversa ha avuto, invece, il percorso live, che dagli anni ’80 continua senza sosta, per il piacere di chi ama ascoltare i suoi componimenti. Oltre alle classiche serate nei locali più importanti campani, l’artista partenopeo ha girato l’intera Italia. Ricordando qualche palco che lo ha visto protagonista, molto spesso accompagnato da grandi nomi del panorama musicale italiano, non si possono omettere: il Garden Casinò di Sanremo, la discoteca Marabù a Reggio Emilia, il Teatro Tenda di Orbetello, la Mostra d’Oltremare a Napoli. La forte personalità artistica di Lu Pagano è la vera guida per il nuovo cammino intrapreso, fatto di amore e interesse per il suo territorio, ma anche della giusta aspirazione ad estendere la conoscenza dei suoi lavori.

Per contatti:

Facebook https://www.facebook.com/lu.pagano.musica

Instagram https://www.instagram.com/lu.pagano.music

YouTube https://youtube.com/@lu.pagano

Elisa Iacono – info@musicalive.net

Douglas Busta – “Burba”

Il nuovo brano dell’artista bolognese

Una denuncia sociale del bullismo e della meritocrazia. “Burba” è una canzone rap di denuncia sociale che tratta i temi del bullismo e della meritocrazia in Italia. La canzone sfocia in uno switch Tekno per sottolineare la frustrazione e la rabbia del suo autore.

Pietro Giovanni Caltagirone in arte Douglas Busta è un producer, rapper, cantante e doppiatore italiano, classe 2003. Ama la musica e ciò che le ruota attorno fin da bambino. La madre e il padre sono entrambi laureati al Conservatorio e impegnati in orchestre. A Douglas piace variare, spazia dal rap ad altri generi più acustici, a volte nella stessa canzone, denunciando ciò che considera sbagli e storture della società, usando a volte testi volgari per protestare contro la stessa assenza di contenuto di alcune canzoni.

Etichetta: Orangle Srl – www.oranglerecords.com


Instagram: https://instagram.com/douglasbusta_uzi?igshid=YmMyMTA2M2Y=

Spotify: https://open.spotify.com/artist/0yLeyeWPq7s8QtkQ5Fbq4J?si=ohAsSL2sQ_6ouiT-Bielag

TikTok: https://www.tiktok.com/@douglasbustah?_t=8Y7DOUzl5SI&_r=1

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Le Opere di Alberto Borgogno

Sul suo canale YouTube i video delle sue canzoni e composizioni.
Il docente universitario, saggista e scrittore Mantovano raccoglie le sue opere musicali

I suoi lavori possono essere suddivisi in 4 categorie:

  • brani puramente strumentali, senza parole, di cui ha composto per intero la musica («Sonatina per fisarmonica e trio di fiati», «Gavotta paesana», «Mattinata senese», «Sera fiorentina», «Incanto ligure», «Frammento di pura melodia», «Scherzo», «Barcarola Mantovana», «Divertimento», «Cantabile», «Piccola Sonata», «Notturno»);
  • brani di cui ha composto sia la musica sia le parole: parole da lui create che non si riallacciano ad alcun testo poetico preesistente («Sei tu opera d’arte», «L’abbigliamento di una ragazza», «A Perinaldo»);
  • brani di cui ha composto sia la musica sia le parole, ma queste parole sono una dichiarata rielaborazione, o una libera traduzione, o uno sviluppo di celebri testi letterari di grandi autori (es.: «Lezione d’aritmetica secondo Prévert», «Federico García Lorca di fronte al vecchio ramarro», «La bella Dorotea di Charles Baudelaire», «Pablo Neruda al cospetto della Croce del Sud», «Canto di Saffo», «Favola di Esopo», «Il canto delle Sirene di Ulisse»);
  • brani che ha composto per musicare poesie di vari autori senza intervenire sul testo, anzi seguendo fedelmente il dettato originale, con scrupolo filologico («La leggenda di Teodorico» del Carducci, «Il privilegio di Dante», «Il prode Anselmo», «La Signorina Felicita» di Gozzano, alcune poesie di Trilussa, «Il brindisi di Girella» di Giuseppe Giusti, «I Martir ad Belfior» di Ferruccio Ferretti, i versi dialettali di Anfibio Rana).

Alberto Borgogno nasce a Mantova, nel febbraio del 1945, dove trascorre i primi 19 anni tra le corse in bicicletta fino alla riva del Po, a Borgoforte, le esplorazioni delle rovine dell’antico Forte di Pietole, borgo in cui nacque Virgilio, e i giochi coi coetanei che si spingevano fin dentro al Palazzo Te, nella Sala dei cavalli di Giulio Romano.
Ama fin da subito la musica, suona la fisarmonica e gli viene riconosciuto l’ orecchio assoluto; studia con passione la teoria musicale, sotto la guida di alcuni professori del Conservatorio di Mantova.
Ma ama molto anche la lingua e le opere degli antichi Greci, e legge a più non posso Omero, i Lirici, i Tragici, Platone, per poi laurearsi in lettere classiche nell’Università di Pavia.
Insegna prima al liceo Dante di Firenze e poi Letteratura Greca nell’Università di Siena, per più di quarant’anni.
In epoca pandemica smette l’insegnamento e si dedica a pieno tempo alla composizione musicale. Risiede a Firenze, ma si reca spesso a Mantova e a Perinaldo, il paese dell’estremo ponente ligure da cui ha origine la sua famiglia.
Ha scritto numerosi articoli sulle riviste specializzate nel campo della filologia classica e ha pubblicato studi e commenti su Menandro, Callimaco, Teocrito, Erodoto, Polibio; ha tradotto le «Argonautiche» di Apollonio Rodio, i «Romanzi Greci» del periodo ellenistico e greco-romano, l’«Edipo Re» di Sofocle, la «Medea» di Euripide, la «Storia Vera» di Luciano. Nel 2019 ha anche pubblicato un suo romanzo, «Amanti beati», tuttora disponibile presso le librerie.

Proprio i mesi di forzata clausura e la pausa dagli impegni accademici lo hanno riportato alla musica e a capire che poteva facilmente coniugare la sua disposizione creativa musicale con le conoscenze letterarie acquisite in una vita da professore di lettere.
Ha ripescato i suoi vecchi manoscritti, ha passato molte ore al pianoforte, ha scritto sul pentagramma nuovi pezzi destinati a una esecuzione puramente strumentale.
Partendo da poesie celeberrime (di Omero, Saffo, Dante, Neruda, García Lorca, Carducci, ecc.) e abbinando lo sforzo creativo musicale allo sforzo interpretativo, ha ottenuto come risultato musiche fra loro diverse, nello stile e nel tono, perché ciascuna di esse voleva mettersi in sintonia con le immortali parole di poeti diversi, in modo da far comprendere pienamente le intenzioni espressive e le significazioni di questi grandi artisti: cosa che di solito è preclusa al blateramento dei critici di professione. Tutto questo con la collaborazione, per gli arrangiamenti e le esecuzioni, di musicisti eccellenti, capaci di accontentarlo con grande intelligenza e straordinaria precisione.

Infine, ha pubblicato i suoi brani in Youtube: il suo canale contiene soltanto sue creazioni, mai pubblicate in precedenza.

YouTube
https://www.youtube.com/@albertoborgogno

Desma – Il videoclip di “Fuori dal tempo”

Esce su YouTube il video del nuovo singolo della rock band bresciana

Fuori dal tempo” è un brano ispirato alla storia di Henry Molaison che, dopo essere stato sottoposto ad un’operazione all’ippocampo, non riuscì più ad immagazzinare ricordi. Legandosi a questo fatto, il messaggio di fondo del testo sottolinea l’importanza della memoria nella formazione dell’identità personale e nelle relazioni con gli altri. Senza la possibilità di immagazzinare ricordi è molto difficile creare una propria identità e quindi vivere una vita sociale soddisfacente, ritrovandosi per forza di cose “fuori dal tempo”.

Il videoclip, realizzato da Mauri Epis e Giovanni Zanotti (Latte&menta), racconta la relazione affettiva tra due ragazze, interpretate da Giulia Casotto e Claudia Saini.

Dopo un evento traumatico riguardante una delle due, varie conseguenze si ripercuotono sulla vita dell’altra che non è più non è più in grado di visualizzare in maniera lucida i ricordi (o forse decide volutamente di cancellarli come metodo di autodifesa per proteggersi dal dolore).

Video disponibile a questo link

Sito ufficiale: https://www.desma.it/

Spotify: https://open.spotify.com/artist/2Cp6qQpfdcltiWD2xMjYT6

YouTube: https://www.youtube.com/@desmaband/

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DCOD Communication

Ufficio Stampa Musicale Nazionale

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Tiberio Ferracane – Vento di Scirocco

Il nuovo singolo estratto dall’album “Magaria”
Il canto di un Capitano che naviga fra i mari della vita col suo veliero

Un capitano di fregata, fiero e preparato, intento a guidare i propri marinai veleggiando in mari lontani. È lui il protagonista di “Vento di Scirocco”, il nuovo singolo estratto da “Magaria”, l’ultimo album dell’autore torinese, con origini tunisine e siciliane. 

«Chi non vorrebbe essere un Capitano di fregata  e veleggiare in mari lontani, in attesa di gridare “Terra Terra!” anche solo nella propria mente. A me basterebbe essere Capitano della mia vita e veleggiare tra le mie emozioni, i miei amori, paure ed incertezze e magari farne canzoni» Tiberio Ferracane

“Magaria” è un “doppio” disco: metà di canzoni inedite e metà di brani di autori conosciuti, di autori che hanno accompagnato la vita di Tiberio, iniziando da bambino quando ascoltava le canzoni dal giradischi dei suoi genitori o dei loro amici di Tunisi. Ecco perché Magaria, che vuol dire fra le molte cose “incanto”, in siciliano, lo sente come l’album della vita. 

Etichetta MoovOn
Release album: 11 marzo 2022
Dicono di “Magaria”

«Un lavoro di verità trasparenti quello di Tiberio Ferracane, canzoni che cercano l’eleganza classica dentro suoni circensi, rocamboleschi, intimi e delicati allo stesso tempo. Il suono che al mare guarda e dal mare sembra arrivare». Raro Più

«Brani dal gusto classico, che sanno di pomeriggi assolati in riva al Medidterraneo, che alternati a pezzi altrui creano un raffinato affresco della migliore canzone d’autore». Rumore

«Un ensamble di elegante narrazione in francese, in siciliano, in italiano… canzone d’autore fumosa e arida, solare e contaminata di Turchia, di Genova, di Francia…» Exitwell

«Quella voce un po’ roca, quell’illanguidimento struggente da poeta maledetto, quell’allure ibrida frutto di un felice puzzle tra Bruno Lauzi, Vinicio Capossela, Sergio Endrigo, Charles Aznavour e Paolo Conte, gli conferiscono un’eleganza trasandata, ossimoro che ben si presta a descrivere quel paradossale connubio di opposti, quell’armonia che nasce dai contrasti». Rewriters

BIOGRAFIA 

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