Lolotta a Roma per cantare la sua “Sciocche parole”

La talentuosa artista siciliana porta nella capitale la sua musica con una esibizione assolutamente da non perdere

Mercoledì 25 gennaio Lolotta si esibirà a Roma nel locale “Benvenuti al sud food” in cui canterà il suo singolo “Sciocche parole”, attualmente nelle radio e in promozione nazionale e alcune prestigiose cover di artisti internazionali e nazionali, mettendosi alla prova con interpretazioni degne di nota. Durante la serata ci saranno inoltre altri artisti da tutta Italia per importanti casting per talent televisivi. Una serata in cui la giovane artista siciliana avrà la possibilità di farsi ascoltare non solo dal pubblico gremito del locale, ma anche da esperti addetti ai lavori nel campo discografico e televisivo. Un altro importante passo per Lolotta e per la sua carriera artistica che sta proseguendo tra interviste, radio e ora finalmente anche live!

L’inedito “Sciocche parole” è un brano fresco e gioioso che ricorda gli amori ingenui, teneri, dolci, puri e sinceri dell’età giovanile. Le parole ci servono per comunicare. Da un punto di vista relazionale, le parole permettono di creare connessioni, ponti e di riconoscere le persone che appartengono alla propria cerchia sociale. Le parole sono importanti nelle relazioni di ogni tipo: in amore, in famiglia, tra amici. Spesso però non è facile parlare e magari comunicare attraverso la musica facilita la relazione. Proprio come accade a Lolotta, che comunica più facilmente attraverso le sue canzoni i messaggi che vuole fare arrivare alla gente.

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Benvenuti al sud food – Roma – Piazza Tommaso De Cristoforis, 6

Start ore 20:00

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Daniele Faraotti – “Il ballerino di quadriglia”

Il nuovo singolo dell’eclettico artista dall’album Phara Pop Vol. 1

Ispirata al primo episodio del “Piacere” di Ophuls. Il ballerino vuol essere ancor giovane. Si scatena sulla pista da ballo al ritmo sostenuto della musica, con una maschera in volto per nascondere la sua vera età. Per il troppo sforzo si accascia a terra improvvisamente. Caricato sulla lettiga viene portato a casa. A cospetto del Dottore, apre gli occhi e frastornato sussurra: “Lucia mi aspetterà ancora una volta”.

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L’oroscopo di quest’anno (2022), vuole per il capricorno tante soddisfazioni – dice che queste ultime attendono dal 2008. In effetti, per Daniele Faraotti, capricorno classe 1961, tutto comincia nel 2008 con la pubblicazione di “Ciò che non sei più” (Alka Record 2008). Non che prima non ci fosse stato niente, le attività svolte precedentemente potevano tranquillamente rientrare nell’ambito della formazione. Formazione lunga quella del Faraotti; tante le canzoni scritte, prima della prima canzone riconoscibile come tale – un percorso piuttosto accidentato. Si è trattato di recuperare quella scintilla che sembrava persa, tra esami in conservatorio, titoli di studio e domande di ammissione. Tra le cose mediamente grosse di questi anni di formazione, sicuramente va ricordata la collaborazione con Patty Pravo (Roxy Bar, MTV 1994) e la partecipazione come chitarrista ad un paio di canzoni nell’album di Claudio Lolli “La scoperta dell’America”. Anche la direzione artistica della rassegna U. S. W. (Und so Writer) a San Lazzaro di Savena (Bo) è tra le cose da ricordare. Le edizioni del 2008 e del 2009 (le uniche) hanno visto molta musica indipendente esibirsi sul palco dell’ITC. Nel 2009 esce “Ciò che non sai più” (Alka Record 2009), Ep con quattro canzoni e un video. Le canzoni erano state registrate nelle session dell’album precedente, album che con questo gioca molto con il titolo. Come esordio non è male, ottimamente accolto dalla critica e poi tanti i concerti in giro per l’Italia, il più importante a Scisciano (Na) di spalla ai Massimo Volume. Poi è la volta “Canzoni in Salita” (Bombanella Records 2012). Le recensioni fioccano copiose e i concerti diminuiscono un po’, le mail scritte ai locali cominciano a non avere risposta e il pubblico è già stanco di cimentarsi con proposte non supportate da agenzie, etichette di grido e pubblicità. Circa due anni di lavoro per completare “In Cage’s shoes”, una composizione strumentale di 21 minuti omaggio a John Cage. Viene pubblicata in “Exit from the Cage” del 2014. Quattro anni di silenzio portano ad “English Aphasia”.

Pubblicato in digitale nell’aprile del 2019, vede l’edizione in vinile del 2020 rilanciare l’Inglese Afasico che, tra buone recensioni e complimenti, ripagherà il Faraotti di un periodo non proprio roseo sotto molti punti di vista. Nell’estate del 2019 inizia la stesura delle canzoni che andranno a far parte di “Phara Pop vol. 1”. Durante il lockdown del 2020 la stesura dei testi, la messa a punto degli arrangiamenti e tante nuove canzoni. Su “Phara Pop” finiscono 20 canzoni scritte tra il luglio 2019 e giugno 2020. Il singolo “RadioMagia”, viene pubblicato a gennaio 2022 insieme al video eponimo.

Molto materiale rimane fuori dalla scelta finale. Non è esclusa una appendice di prossima pubblicazione con gli outtakes. Attualmente anche a lavoro per i nuovi mix di “Canzoni in salita” e “In Cages Shoes” che attendono una ri-edizione e un re-master in vinile, più altre novità che bollono in pentola. E poi ci sono i FaZu! Band psichedelica, sperimentale, in duo con Matteo Zucconi, contrabbassista generoso e versatile.

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Ginez e il bulbo della ventola – “Benzene”

Il singolo che anticipa il nuovo album della band ligure

Il racconto di una società che genera mostri visto con l’ottica di una vita ai margini. Benzene è una canzone a sfondo sociale. Il testo parla della vita quotidiana di un uomo che vive completamente al di fuori della società, ma che allo stesso modo ne è succube. Per non sentirsi vittima si è costruito una specie di universo parallelo, dove lui è l’amministratore, colui che regna il luogo dove passa tutte le sue giornate. Il suo mondo è tra il bar e la panchina. Da lì osserva, giudica, riflette. Non ama il mondo e la gente, anzi schernisce gli altri, disprezza le quotidianità altrui. Allo stesso tempo ama le sue regole, sbeffeggia Dio ma scrive agli angeli.

Musicalmente il singolo conduce ad un immaginario urbano. Il riff è quasi ipnotico e i suoni sono espressamente riconducibili al pulsare nevrotico della metropoli. Per questo brano è stato aggiunto l’organo Hammond, magistralmente suonato da Piero Dondi. Il brano è stato registrato a Injun Studio, registrato e mixato da Davide Galletti e masterizzato da Salvatore Addeo presso Aemme Recording Studios.

Ginez e il bulbo della ventola è una band ligure che nasce nel 2016. Ginez alla chitarra e voce e autore dei brani, Daniele Duchini al basso e Gianni Licini alle percussioni. Nel 2017 al posto di Licini entra Roberto Ascoli e successivamente si aggiunge Fabio Pollono alla chitarra solista. Esce il primo album “Canzoni, bottiglie e altre battaglie” che riscuote molti apprezzamenti da parte degli addetti ai lavori. Nel 2019 la band pubblica “L’ultima cena”, un album più intimista del precedente registrato in due giorni in “presa diretta”. A fine 2019 al posto di Fabio Pollono arriva Aliano de Franceschi. Il gruppo, oltre a molti concerti live, ha partecipato a diverse manifestazioni, finalisti al “Varigotti Festival” e vincitori al “Rockantina Contest” di Inveruno e al “Giovani Musicisti Contest” di Beinasco.

La band ha calcato palchi importanti come quello del “Tenco Ascolta” e del festival “Su La Testa”. Nel 2020 Ginez e il bulbo della ventola si aggiudicano il “Premio Social VIC” miglior video musicale autoprodotto 2020 scelto dal pubblico, per il videoclip “La Vanvera”. Per il 2023 è prevista l’uscita del nuovo album.

Ginez e il bulbo della ventola

Ginez – chitarra e voce

Daniele Duchini – basso

Roberto Ascoli – percussioni

Aliano de Franceschi – chitarra

Ginez e il bulbo della ventola – social

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Filippo Muscaritoli – “Magūsh”

Il nuovo brano del cantautore vincitore del premio “InediTO 2022” nella sezione “Testo canzone”

Un brano dedicato al momento di passaggio tra l’infanzia e l’età adulta. Magūsh, ovvero “Magi” in persiano, è una canzone in due tempi. Ispirandosi al viaggio dei Re Magi che giungono da lontano con i loro doni il brano parla in realtà dell’infanzia perduta, di quel senso di innocenza e leggerezza che si affievolisce diventando grandi.

«È l’ultima lettera a Babbo Natale che ho scritto. A vent’anni, quando l’albero della facoltà si riempiva di lettere, decisi di esprimere l’ultimo desiderio chiedendo, ad un destinatario sconosciuto, di ridarmi ciò che sentivo lentamente scivolarmi via dalle mani: una leggerezza, una sensibilità, una spontanea felicità. Lasciai la lettera scritta su un foglio fino a quando, pochi anni fa, riuscii a trovare il senso per completarla aggiungendo il ritornello “Ma tu lasciala andare […]” e capendo come, per potere andare avanti, avrei dovuto accettare che tutto ciò che sentivo abbandonarmi era in realtà un cambiamento. Per non perdere, dovevo liberare.» Filippo Muscaritoli

Il brano è il primo estratto di un Ep di prossima uscita, secondo progetto discografico dell’artista romano. Nato e cresciuto a Roma, Filippo Muscaritoli si interessa alla musica all’età di dieci anni ma intraprende gli studi del pianoforte solamente in adolescenza. Nel 2011 partecipa al Clivis Summer Festival e frequenta i precorsi al Centro Europeo Toscolano di Mogol nel 2012, esperienza che cambia il suo modo di vedere la musica pop. Dopo l’impegno in diversi progetti musicali, durante gli anni del percorso di studi in architettura, decide di dedicarsi al suo progetto solista e di seguire progetti altrui, assistendoli nel momento creativo. Contemporaneamente, si iscrive all’Accademia delle Arti Pier Paolo Pasolini di Roma nel 2019, esperienza triennale durante la quale la passione per la scrittura cresce e si mette a confronto con un’intera classe di cantautori e dalla quale nasce la passione della scrittura in veste di autore. Il 22 maggio 2022 pubblica “Del Giorno e della Notte”, primo album totalmente autoprodotto da cui il singolo con videoclip “Animali”. Vincitore del secondo premio al Premio InediTO-Colline di Torino 2022 con il testo “VHS”, attualmente sta lavorando al nuovo materiale per l’uscita dei prossimi dischi e come autore, musicista, arrangiatore e produttore per progetti di altri artisti.

MAGŪSH LIVE SESSION: https://www.youtube.com/watch?v=qG-AKkz9J3U

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Cris Tyler – “Numero 10”

Il ritorno del rapper milanese

Sette tracce tra rap e trap che attingono dalle esperienze di vita e sognano un futuro migliore. “Numero 10” arriva dopo un silenzio durato 11 anni. Tanto è passato dal primo album del rapper milanese (“Puro piacere personale”) che con questo ritorno ha definito la propria cifra stilistica e punta a riprendere un percorso, con la musica, lasciato in sospeso troppo a lungo. Il rap resta la chiave di linguaggio scelta per raccontare ogni cosa. I brani nascono da ricordi personali, beat ricevuti, desideri e disagi, concedendosi il lusso di spaziare e sperimentare attingendo dalle sonorità di tutto il mondo. «Sono tornato ad incidere un nuovo brano dopo più di 10 anni dall’ultima volta, quasi per caso e in quel preciso momento ho capito che non potevo più tralasciare la mia passione. Ho sentito il bisogno di condividere il mio mondo attraverso la musica e ho racchiuso tutto in un singolo progetto. Così nasce NUMERO 10» Cris Tyler

TRACK BY TRACK

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Cris Tyler, all’anagrafe Cristian Talarico (Milano, 1989), inizia ad affacciarsi alla musica rap nel 2006 inizialmente usando il nome Cristal. Insieme ad un amico nel 2007 pubblica una demo, “Made in Cesano” e successivamente, nel 2010, un album intitolato “Puro piacere personale”. Dopo una pausa lunga undici anni, verso la fine del 2021, esce il suo primo singolo da solista, “Super”. Nel 2022 pubblica altre due canzoni inedite – “Occhi di zaffiro” e “Balla con me” – con l’etichetta HRD Studio Records e inoltre collabora ai brani “Senorita” di BeOut e “Enjoy Remix” di Maha D. Alla fine del 2022 con l’etichetta Advice Music pubblica il brano “In alto mare” (feat. Kay C), primo estratto dal suo nuovo album “Numero 10” pubblicato il 13 gennaio 2023.

Etichetta: Advice Music

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Bob Balera – “L’astronave”

Il nuovo singolo estratto dall’album “Pianeti” del duo veneto

Un amore che vola via, come fosse rapito da un’astronave che ne lascia solo uno sbiadito ricordo. “L’astronave” è la storia di un amore passato, mai dimenticato. Nel suo ricordo non importa più chi sia stato a portarlo via, della vicenda restano solo i ricordi più vividi e concreti, mentre tutti i dettagli e le questioni di orgoglio sono ormai sbiadite e difficili da ricostruire. Poco importa che sia un bene o un male. È successo. Il brano fa parte di “Pianeti”, secondo album del duo pubblicato ad ottobre 2022. Le 10 tracce che lo compongono sono storie diverse accomunate da uno sguardo disincantato, a tratti malinconico, sull’amore e i rapporti umani.

Dicono di “Pianeti”

«Che belle sensazioni che arrivano da questo nuovo lavoro a firma del duo veneto Bob Balera… Canzone d’autore pop che si mescola di quando in quando al rock alternativo.» Raro più

«Ecco “Pianeti”, disco di ostinati elettrici e di ritmi industriali dentro un sapore che sa tanto di urbanizzazione violenta, exploit capitalistici dentro cui coltivare allusioni erotiche e romanticismi quasi poetici. Un disco di dieci inediti davvero interessante, nella stesura musicale quanto in quella lirica anche se molti storceranno il naso nella sfacciata direzione battistiana-mogol di tutto il sound, voce compresa…» Bravo online

«Campagnolo e Marenduzzo sfoggiano il meglio che ogni ascoltatore potesse mai desiderare, questo è stato possibile grazie a: un canto deciso e rassicurante, una chitarra elettrica da mille e una notte, una batteria scattante, una chitarra acustica nostalgica e romantica, un basso onirico e un synth ipnotico.» The Music Way Magazine

«Rock, pop, cantautorato d’antan (quello più leggero), contenuti che si soffermano malinconicamente e con disincanto su dinamiche amorose ed esistenziali, Pianeti indulge nella melodia con l’obiettivo dichiarato di soddisfare la voglia di ballare di coloro che frequentano i locali dove si ascolta musica d’evasione.» MusicLetter

Bob Balera è nato come progetto elettro-pop da un’idea del cantante Romeo Campagnolo e del polistrumentista Matteo Marenduzzo.  Nel 2014, pubblicano il loro primo singolo “Giorni da cicala” e il b-side “Rimbalzi” con le quali ottengono buoni riscontri dal pubblico e dagli addetti ai lavori. Segue un’attività live intensa che porta la band ad esibirsi in varie zone d’Italia riscuotendo sempre un buon successo. Nel 2017, entrano a far parte della scuderia Dischi Soviet Studio e sfornano il loro album d’esordio “È difficile trovarsi”. Successivamente, grazie all’incontro con il produttore Claudio Corradini, danno vita ad un progetto musicale pubblicando il singolo “Non chiami mai” per poi dedicarsi anima e corpo ad un lavoro discografico più lungo e complesso. Purtroppo, la tragica scomparsa del mentore Corradini, avvenuta nel 2021, rallenta l’evoluzione di questo percorso della band, ma il tutto trova riscontro in una nuova guida musicale grazie al produttore Sandro Franchin, che sposa un’immagine un po’ più rock della stessa mantenendo però inalterati i connotati originali. Il 28 ottobre è uscito il nuovo album “Pianeti”, anticipato dai singoli “Rimini” (29 aprile) e “Dimmi che” (23 settembre).

Etichetta: Dischi Soviet Studio

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Paul Man – 80’s

Il primo singolo estratto da “it’s never too late”
Un progetto nato alla soglia dei 50 anni, imbracciando una chitarra per mettere in musica le esperienze di una vita

80’s è un brano scritto nel 2018 e composto chitarra e voce. 

«80’s sono gli anni della mia adolescenza, anni ritenuti spensierati da tutti tranne che dagli adolescenti che non vivono mai con spensieratezza questa fase della loro vita. La spada di Damocle della guerra atomica Russia-USA, i Cinesi che lavoravano giorno e notte ed iniziavano la conquista dell’economia mondiale. La nostra generazione ha estratto enormi risorse dal nostro pianeta, cosa possiamo fare adesso per riparare?» Paul Man

Il video di prossima uscita, autoprodotto dallo stesso autore, fotografa gli anni Ottanta da due prospettive: quella vissuta da adolescente e quella attuale, vista dallo specchietto retrovisore dei 55 anni. 

«Fino ad oggi mi considero un uomo fortunato, vivo il mio tempo senza rimpianti, senza nessuna traccia di malinconia. non vorrei tornare indietro ed avere nemmeno un giorno in meno di quelli che ho.» Paul Man                                                                              

Etichetta: Paul Man Project

Paolo Mancini alias PAUL MAN è nato a Firenze nel 1967 e vive a Piancastagnaio sul meraviglioso Monte Amiata in Toscana. La madre a 13 anni gli regalò una stramaledetta chitarra acustica, lui aveva chiesto una chitarra elettrica, quindi non l’ha mai toccata per circa 35 anni. 

Ad oltre 50 anni Paul inizia a studiare musica, inglese ed a comporre canzoni, iniziando ad immaginare di suonare e cantare di fronte a tante, anzi tantissime persone con la propria band. Ne nasce il progetto “It’s Never Too Late” (trad. di “Non è mai troppo Tardi”) che racchiude tutto il suo spirito ed impegno nel cercare di dimostrare che un uomo, ad oltre 50 anni può iniziare a suonare, comporre, creare.

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Lisa Orefice – “Vicinissimo”

Il nuovo singolo dell’artista esce in radio e su tutte le piattaforme digitali

Si intitola “Vicinissimo” il nuovo singolo dell’artista Lisa Orefice dal 9 dicembre in radio e su tutte le principali piattaforme digitali. Lo stile di Lisa è da sempre ispirato in particolar modo alla musica leggera italiana (ma anche al pop internazionale), ed in questo brano melodico, dove si parla di amore, ritroviamo gli elementi caratterizzanti di questo genere. Gli autori del brano sono Remo Elia e Luca Sala per la produzione dell’etichetta discografica “La Mia Song”. A segnare il primo passo importante del percorso artistico di Lisa è stato il fortunato incontro proprio con il noto autore Elia, direttore artistico dell’etichetta “La Mia Song”, che tra i tanti annovera brani interpretati dai Tiromancino, da Carmen Consoli, Ivana Spagna, Luisa Corna, Sal Da Vinci e tanti altri artisti di livello. Il singolo è supportato dal videoclip, che porta la firma del noto regista Nilo Sciarrone, ed è stato girato nella spiaggia di Formia (LT), location perfetta per accompagnare con le immagini del mare ed i primi piani di Lisa la melodia del brano. 

D’origine calabrese, Lisa nasce a Offenbach Am Main, città della Germania vicino Francoforte dove trascorrerà i primi anni di vita fino all’età di 24 anni, quando per amore si trasferisce in Italia, creando poi la sua famiglia. Il papà a tre anni gli regalò un microfono, e da quel gesto nacque la curiosità e il primissimo approccio verso il canto che la porterà a 15 anni ad esibirsi per la prima volta sul palco ad una festa per gli immigrati italiani, sempre in Germania. Da quel momento, prenderà dimestichezza e familiarità con le esibizioni dal vivo ed inizia a cantare frequentemente a matrimoni e feste, facendo così apprezzare la musica italiana. Nonostante il suo trasferimento in Italia e gli impegni familiari, il canto e la musica restano sempre un faro acceso dentro di lei, e nel 2019 riprende a cantare partecipando ad una gara canora in Lombardia; supera le tre fasi di selezione e arriva in finale, esibendosi con il celebre brano “My heart will go on” di Celine Dion che la porta a classificarsi tra i primi dieci concorrenti. Grazie all’apprezzamento del pubblico e ad un ritrovato slancio artistico, Lisa si rimette in gioco e ha voglia di farsi conoscere sempre più attraverso la sua voce, perché come afferma in un suo motto e frase preferita “Quando canto non sono sulla terra!”, ma si sente in un’altra dimensione, dove tutto è emozione!

Isabel Zolli Promotion Agency

Sede Operativa: via Simone De Saint Bon 47 – Roma

LEDZy – “Tatakae”

Il nuovo brano dell’artista lombardo

“Tatakae” è una composizione originale basata sui suoni e sulle sensazioni del famoso anime “L’attacco dei giganti”.

Appassionato di musica fin da bambino, Matteo si è avvicinato inizialmente alla batteria per poi diplomarsi in percussioni classiche. Si specializza anche in Ingegneria del suono, produzione, sound designer e dj. La sua enorme passione per il cinema e i videogiochi lo porta ad unire i due mondi, analizzando e studiando le migliori colonne sonore.

Etichetta: Orangle Srl – www.oranglerecords.com


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Francesco Lattanzi – Gli angeli di Horlivka

Il singolo che anticipa il secondo album del cantautore laziale
Un brano che racconta le vittime della guerra nella martoriata terra del Donbass

Pur essendo collocato temporalmente nella cosiddetta Campagna italiana di Russia (1941-1943) il brano è dedicato alle vittime della guerra in Donbass iniziata nel 2014. Trae ispirazione dalla fotografia di Kristina (23) e Kira Zhuk (11 mesi), a terra prive di vita dopo il bombardamento del 27 luglio 2014 nella città di Horlivka (Gorlovka in russo). 

La canzone completa un trittico di brani (La tregua, Dno Dona, Gli angeli di Horlivka) presenti nel secondo disco dell’artista laziale e dedicati proprio a quelle terre martoriate. Horlivka, infatti, già nel 1941 è stata teatro di un duro scontro tra l’esercito sovietico e la divisione Pasubio del Regio Esercito, che la conquistò, mantenendone il controllo per alcuni giorni prima di essere sopraffatta e ricacciata verso ovest. Il collegamento tra gli eventi bellici, lontani tra di loro più di 70 anni, ma vicini nella loro tragicità, ha spinto l’autore a creare questo parallelismo. Gli angeli di Horlivka è stata iniziata nell’estate del 2014 e terminata nell’autunno del 2016. 

Con l’aiuto dell’arrangiatore Gianni Ferretti si è individuata un’ orchestrazione vicina al pop sinfonico in cui ogni strofa ha una sua distinguibile linea melodica, i tre ritornelli una melodia comune. 

Francesco Lattanzi nasce a Roma nel maggio 1972. Dall’età di 5 anni inizia ad avvicinarsi alla musica studiando da autodidatta. Nel 1981, suo cugino gli fa ascoltare “La voce del padrone” album appena pubblicato da Franco Battiato e, come di fronte a una folgorazione, il cantautore siciliano diventerà un riferimento imprescindibile per tutti gli anni ’80. In adolescenza sviluppa la passione per la  scrittura. Sempre durante quegli anni prova ad avvicinare testi e musiche, ma arriva tardi alle prime vere e proprie canzoni. “Pietrogrado” e “Turno di notte” (canzoni contenute nel disco d’esordio dal titolo “Turno di notte”) sono i primi brani completi di testo e musica, messi su pentagramma. In questi anni da preponderanza all’aspetto letterario a scapito di quello musicale, spesso i testi (che prendono anche mesi e a volte anni di stesura) nascono interamente privi di musica, composta ad hoc solo successivamente. Subito dopo la laurea in lingue dell’Europa orientale, inizia a collaborare con il compositore e arrangiatore Gianni Ferretti. Parte del materiale viene inviato come demo a varie etichette discografiche e a rispondere per prima è la DC Records Italy di David Costa. Con questa etichetta firma nel settembre 2011 un contratto di tre anni e pubblica i due singoli “La volpe restò senza fiato” (che diventerà un video realizzato e diretto da Marco Mazzei) e “Uischi in de giar” (cover di un famoso brano folk irlandese). Nell’agosto del 2013 arriva, con la stessa etichetta, la pubblicazione del primo album “Turno di notte”. A Tivoli, dove da sempre risiede, nel 2015/2016 inizia le prime prove di registrazione di un nuovo album con la collaborazione di Andrea Mattei. Entra in contatto con il regista bielorusso Dmitrij Dedok, a cui assegna il compito di scrivere la sceneggiatura e dirigere il video per  il brano “Gli angeli di Horlivka”, scelto come primo singolo del nuovo disco. Il videoclip viene interamente girato in Bielorussia. La lavorazione del disco richiede ancora diversi anni e il 18 maggio 2022 pubblica un omaggio a Battiato, ad un anno dalla scomparsa, registrando in video (con la regia di Daniele Coccia) la “Prospettiva Nevskij” presso il Jungle Music Factory.  Bisogna attendere proprio la primavera del 2022 per completare le ultime registrazioni dell’album. In estate hanno luogo missaggio e mastering. Per l’uscita del primo singolo si sceglie la data dell’11 gennaio 2023, anniversario della scomparsa di Fabrizio De André, altro artista che ha molto influenzato Francesco.

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